Domenica 19 aprile 2020, il vangelo del giorno e le parole del Papa nel giorno della Divina Misericordia

19 Aprile 2020 Off Di NonSolo.Tv
Domenica 19 aprile 2020, il vangelo del giorno e le parole del Papa nel giorno della Divina Misericordia

19 aprile 2020. Ad una settimana da pasqua (nel giorno della pasqua ortodossa) viene celebrata la festa della Divina Misericordia, istituita 20 anni fa da Papa Giovanni Paolo II dando seguito a quanto chiese Gesù stesso in una delle apparizioni a suor Faustina Kowalska.

E Papa Francesco in questa occasione ha celebrato la messa nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, a pochi metri dal colonnato di San Pietro – chiesa che proprio vent’anni fa Papa Giovanni Paolo II ha dedicato al culto in questione..

Vangelo 19 aprile 2020

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

19 aprile 2020. Le parole di Papa Francesco

Queste le parole del Pontefice che ha parlato della misericordia di Dio, collegandola frattanto al passo odierno del Vangelo e alla situazione che come umanità stiamo attraversando.

La misericordia di Dio è “la mano che ci rialza sempre”: un Signore che non si stanca “di tenderci la mano per rialzarci dalle nostre cadute”.

“Egli non vuole che ripensiamo continuamente alle nostre cadute, ma che guardiamo a Lui, che nelle cadute vede dei figli da rialzare, nelle miserie vede dei figli da amare con misericordia”.

Nella prova che stiamo attraversando, anche noi, come Tommaso, con i nostri timori e i nostri dubbi, ci siamo ritrovati fragili”.

E proprio per questo motivo “Abbiamo bisogno del Signore”. In tal senso il Papa ribadisce quanto più volte detto, cioè che dobbiamo vedere il Signore “non come un padrone con cui dobbiamo regolare i conti, ma come il nostro Papà che ci rialza sempre”. Un Padre che “non abbandona chi rimane indietro”.

E proprio su questo discorso del non lasciare nessuno indietro, come d’altra parte non farebbe il Signore, il Papa ha proseguito:

“Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!