Cinema e Serie Tv

‘Figli’, dal monologo di Mattia Torre al film di Giuseppe Bonito – VIDEO

Nel corso di una puntata del programma televisivo ‘E poi c’è Cattelan‘, Valerio Mastrandea aveva recitato il monologo ‘Figli‘ scritto da Mattia Torre provocando un’incredibile reazione sul web.

Tutti i piccoli cambiamenti, le paure, le speranze per il futuro, le gelosie che porta con sé l’arrivo di un figlio sono stati splendidamente descritti dalla genialità di Torre, già autore di ‘Boris‘ e la serie tv ‘La linea verticale‘; in quest’ultima veniva presentata la realtà degli ospedali, con tutta l’umanità e l’ironia propria di un autore come Torre. Dal monologo interpretato da Mastrandrea nacque il progetto per un film che avrebbe dovuto dirigere lo stesso Torre ma purtroppo, nel mese di luglio di quest’anno, è scomparso all’età di 47 anni.

‘Figli’ è stato però preso in carico dal regista Giuseppe Bonito, il quale aveva lavorato a lungo con Torre. “Mattia mi aveva chiamato quando ha capito che fisicamente per lui sarebbe stato molto difficile seguire il film“, racconta Bonito “poi è tutto è successo in modo veloce. Dico questo per fare una premessa all’approccio alla sceneggiatura, che come tutte le cose scritte da Mattia, è un testo molto personale, ci sono tanti elementi della sua vita, c’è il suo tocco particolare e molto difficile da maneggiare. Ha il talento di mescolare la realtà con l’inconscio, all’inizio ero molto spaventato. Ci tenevo molto a far emergere lo stile di Mattia”.

I protagonisti del film, Sara e Nicola, sono interpretati da due grandi amici di Mattia Torre, Valerio Mastrandrea e Paola Cortellesi. Nel cast inoltre troviamo i nomi di Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Andrea Sartoretti, Massimo de Lorenzo, Gianfelice Imparato, Carlo de Ruggeri.

Volevano esserci tutti, anche per una posa” racconta il regista “è stata Emma, la figlia di Mattia, a battere il primo ciak del film e a gridare ‘Azione’. C’è il figlio Nico. Ci sono alcune scene straordinarie, Mattia ci ha lasciato qualcosa di profondo, ha la capacità di raccontare la vita, è stato uno specchio incredibile. Nonostante non abbia figli, ho capito esattamente tutto, è stata una sorta di simulazione di ‘vita con i figli’. C’è tutto in quello che racconta, dalle paure alle difficoltà di trovare i tempi di cottura della pasta“.

Ecco il monologo recitato da Valerio Mastrandrea:

Mario Barba

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