Varie

“Sharenting”: la sovraesposizione genitoriale dei figli durante la quarantena

La quarantena che stiamo vivendo attualmente, e la conseguente convivenza genitori-figli, quasi incessante, può far emergere dinamiche familiari nascoste.

Il passare la stragrande maggioranza del nostro tempo in casa può farci nascere l’esigenza di sentirci collegati al mondo esterno attraverso la condivisione nei social di foto e video che ritraggono noi e i nostri familiari.

Già precedentemente, dalla diffusione dei social-media, si è sempre più affermata la tendenza del cosiddetto Shareting.

La parora sharenting è un anglicismo che deriva dalla parola share, che significa “condividere” e parenting, che significa “genitorialità”.

Questo termine è stato coniato per descrivere il fenomeno riguardante l’inclinazione dei genitori a sovraesporre i bambini e gli adolescenti sulle piattaforme digitali.

La pubblicazione di post con le foto dei propri figli non avviene una volta ogni tanto, ma è l’abitudine a farlo in maniera ripetitiva e compulsiva: il problema legato allo sharenting, insomma, non è condividere in sé, ma l’incapacità di stabilire i confini, di sapere cosa e quanto condividere.

Lo sharenting può essere dannoso per diversi motivi:

  • Perdita della privacy. L’identità digitale che creiamo condividendo diversi contenuti sui nostri figli rischia di dare in pasto alla rete la loro privacy.
  • Cyberbullismo. Attraverso la condivisione, rischiamo inconsapevolmente di favorire molestie o intimidazioni online, in quanto facilitiamo l’accesso alle nostre informazioni e a quelle dei nostri figli.
  • I bambini potrebbero diventare bersagli di frodi per via dei dati presenti in rete.

Lo sharenting si ripercuote anche sulla vita emotiva dei bambini. Nella maggior parte dei casi vengono pubblicate informazioni su di loro senza nemmeno consultarli.

Oltre a non rispettare un principio etico, rischiamo di causare danni in futuro. Da grandi e consapevoli, potrebbero non essere d’accordo o sentirsi feriti, offesi o irritati per quanto pubblicato. Anche se le reazioni potrebbero non essere per forza negative, bisogna comunque tenerne conto.

Dovrebbe, dunque, preferirsi, il ritorno al dialogo genitore-figlio e gettare le basi per un rapporto solido e reale piuttosto che virtuale.

Flavia Nicolosi

Recent Posts

Escape Plan – Fuga dall’inferno, come finisce? Trama e spiegazione del finale

Nel 2013, il film "Escape Plan – Fuga dall'inferno" ha portato insieme due leggende del…

32 minuti ago

Chi è e cosa fa nella vita Martina Corgnati, figlia di Milva?

Martina Corgnati, una rinomata critica d'arte, è stata spesso ospite nei salotti televisivi (anche in…

1 ora ago

Chi è Toomaj Salehi, rapper iraniano condannato a morte per “corruzione”?

Musica con un impatto sociale rivoluzionario: la storia di Toomaj Salehi, condannato a morte in…

1 giorno ago

The real housewives di Roma, chi sono le protagoniste del programma?

La serie televisiva "The Real Housewives di Roma" offre uno sguardo esclusivo nella vita di…

2 giorni ago

Speak no evil come finisce? Trama e spiegazione del finale

Il film "Speak No Evil", uscito nel 2022 e diretto da Christian Tafdrup, offre uno…

2 giorni ago

La stranezza, cosa c’è di vero nel film su Luigi Pirandello con Toni Servillo?

"La Stranezza", il film di Roberto Andò uscito nel 2022, approda stasera in prima visione…

2 giorni ago