Distensione sì, distensione no.
Non si capisce mai quali sono i veri rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti e quello che Kim Jong-Un pensi degli Stati Uniti.
Per certo ama il McDonald’s (tanto che un paio d’anni fa si ipotizzò la catena di fast food potesse sbarcare in Corea) e s’è divertito parecchio con l’ex fuoriclasse dei Bulls Dennis Rodman, ma secondo la propaganda occidentale Kim Jong-un rimane un nemico.
E così pare che i media statali della Corea del Nord hanno deciso di bannare i film stranieri e le canzoni occidentali.
Secondo quanto leggibile sul Rodong Sinmun – il giornale ufficiale del Comitato centrale del Partito del lavoro di Corea – e riportato da varie fonti occidentali (tra cui il Daily Star): “Imitare anche un singolo film o una canzone senza un senso critico per l’intrattenimento danneggerà la nostra cultura nazionale e causerà la diffusione della cultura borghese marcia”.
Parole che sembrano rivolte ad attaccare il contrabbando illegale in Corea del Nord di prodotti culturali provenienti dall’occidente (un contrabbando molto rischioso per chi lo mette in atto).
Secondo la propaganda occidentale questa rappresenta una mossa anche per rafforzare la leadership di Kim Jong-un che, per quanto non sia mai stata messa esplicitamente in dubbio, ha subito le voci che lo vorrebbero in gravi condizioni di salute (alcuni avevano parlato addirittura della sua possibile morte).
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