La Mano felice e Il Castello del Principe Barbablù è l’opera che apre l’ultima settimana teatrale del 2021. Opere di Bartók, vengono riproposte nelle versioni andate I scena nel 2018 presso il Teatro Massimo. Lo spettacolo è stato presentato in prima visione Tv. A dirigere l’Orchestra è il maestro ungherese Gregory Vajda.
Nelle due opere troviamo due temi dominanti. Nel primo si contraddistingue la disperata solitudine di un protagonista che pur provandoci, fatica a cambiare il mondo che lo circonda. A mettere ancora più in evidenza, tale aspetto, è sicuramente la presenza in scena di un solo cantante a fungere da protagonista. Non è un caso che ne La mano felice si narra della povertà di un uomo, un tempo eroe, che insegue una felicità illusoria.
Il castello del principe Barbablù ha una trama in cui aleggia solo il fascino del mistero. Qui c’è la metafora con l’animo umano, rappresentato appunto dal castello di Barbablù. Eppure nononostante l’amore, il tentativo di felicità, la realtà del protagonista resta cieca e totalitaria
Nel cast troviamo nel ruolo del protagonista il basso Gabor Bretz, affiancato dal mezzosoprano Atala Schöck, dagli attori Giuseppe Sartori e Piersten Leirom, un gruppo di performers. Si esibisce il Coro del Teatro Massimo diretto da Piero Monti.
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