Era l’aprile del 2021 e scrivevamo delle parole di Paolo Bonolis a ‘Visto TV’ in merito all’ipotesi di una nuova stagione di Ciao Darwin:
“Non credo che si possa tornare ora a fare “Ciao Darwin” sinceramente. Perché non mi va per una serie di ragioni: usura del prodotto, che meriterebbe un lasso di tempo per rasserenarsi e lasciare anche una scia di disponibilità emotiva da parte nostra per tornare a farlo. È un prodotto piuttosto incombente e ti assicuro che un conto è farlo a 35-38 anni, un conto farlo a 60. È veramente una mazzata. Però è molto divertente” – dichiava il padre del programma che ha intrattenuto gli italiani per 8 stagioni a partire dal 1998.
Ma cambiare idea è sinonimo di intelligenza e l’intrattenitore capitolino è sempre parso una persona intelligente.
E così intervistato da SuperGuidaTv non ha escluso un ritorno di Ciao Darwin.
Queste le sue parole in merito:
“Credo che “Ciao Darwin” prima o poi possa meritare ancora una ribalta. E’ un prodotto trasversale ad ogni epoca e molto attuale. Ha lo stesso spirito di leggerezza di “Avanti un altro”. E’ un prodotto estremamente complesso che mi costa fatica man mano che vado avanti con gli anni. Che sia stato però dato per defunto è una decisione soggettiva di chi l’ha scritto (ride, ndr)”.
Da segnalare in merito a Ciao Darwin come sia apparsa su Wikipedia una data nella voce dedicata agli anni delle varie edizioni del programma: 2023.
Sappiamo come l’enciclopedia online sia editabile da tutti, ma rimane comunque un interessante segnale.
Tornando all’intervista, tra le altre interessanti risposte offerte, quella in merito al suo futuro.
Già sa quando arriverà il suo momento di “appendere le scarpette al chiodo”:
“Quando i miei figli diventeranno maggiorenni staccherò la spina. Non sono così “arrapato” da stare in video. L’ho fatto per tanti anni ma ad un certo punto bisogna dire basta per non diventare grotteschi”.
E sarà contento di passare la mano ai giovani.
E proprio sui giovani conduttori, interessante l’endorsement di Bonolis:
“Stefano De Martino è molto bravo. Ci sono dei bravissimi ragazzi. L’importante è dar loro il tempo di acquistare credibilità da parte del pubblico anche su prodotti differenti. Il cambiamento è necessario per il futuro della televisione”.
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