“Fuga da Mogadiscio” è un film del 2021 diretto da Ryoo Seung-wan, appartenente ai generi azione, guerra, thriller e drammatico. Il film, della durata di 121 minuti, vede come protagonisti Yoon-seok Kim e Cho In-Sung, distribuito da Lotte Entertainment.
Ambientato nella capitale somala all’inizio degli anni ’90, il film si svolge durante una sanguinosa guerra civile tra i ribelli e le truppe fedeli al presidente Mohammed Siad Barre, il quale governa il paese da trent’anni. I guerriglieri minacciano di attaccare le sedi diplomatiche di Mogadiscio, sospettando che alcuni paesi stranieri supportino Barre. In questo contesto, troviamo i protagonisti principali: Han Shin-Sung, ambasciatore della Corea del Sud, intrappolato nell’ambasciata insieme a sua moglie e funzionari diplomatici, e Kang Dae-Jin, consigliere presso l’ambasciata nordcoreana, la cui sede è minacciata dai ribelli. Per sopravvivere, entrambi devono unire le loro forze, mettendo da parte le differenze politiche, e cercare di attraversare la città devastata dalla guerra per mettersi in salvo insieme ai loro famigliari e colleghi.
L’intervento dell’ambasciata italiana, coordinato dall’ambasciatore Mario Sica, diventa cruciale per la fuga dei protagonisti. Nonostante le divisioni ideologiche e politiche, i “nuovi alleati” rischiano l’accusa di diserzione da parte dei rispettivi governi, ma hanno bisogno di un paese terzo per ottenere aiuto. L’ambasciata italiana offre loro una possibilità di salvezza, diventando un punto di riferimento nella tumultuosa situazione di Mogadiscio.
Nel contesto della Somalia del 1991, si manifesta un conflitto riflesso delle tensioni tra due nazioni asiatiche, le Coree, spesso definite come “fratelli-coltelli”. La situazione si complica ulteriormente con un improvviso colpo di Stato che rovescia il governo di Siad Barre, innescando una violenta guerra civile. In questo scenario, i diplomatici provenienti dalle due Coree si trovano costretti a unire le forze, insieme alle loro famiglie, per garantirsi la sopravvivenza, cercando supporto dai blocchi occidentale e comunista.
Questa narrazione, basata su eventi reali ma poco conosciuta, offre al regista Ryoo Seung-wan l’opportunità di intrecciare una trama thriller con il ritratto del contrasto culturale tra mondi vicini ma ostili, come quelli delle due Coree, e quelli più distanti come l’Estremo Oriente e l’Africa islamica.
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