Musica

Noel Gallagher e l’equivoco di Trainspotting: quando gli Oasis persero una grande occasione

Si sta parlando tanto degli Oasis, della loro reunion e del prezzo dei biglietti schizzati alle stelle. Ma cosa c’entra il gruppo con Trainspotting?

Quando si parla del ritorno sulle scene degli Oasis (e si sta parlando tanto del ritorno sulle scene – anche per i folli prezzi che i biglietti della loro reunion hanno raggiunto) non si può fare a meno di ricordare un episodio curioso legato al film cult britannico Trainspotting. Secondo un articolo del The Telegraph pubblicato in occasione dell’anniversario dell’uscita del film il produttore Andrew McDonald e la costumista Rachel Fleming hanno rivelato un aneddoto sorprendente: Noel Gallagher, infatti, rifiutò di contribuire alla colonna sonora del film per un motivo decisamente bizzarro.

Tutto ebbe inizio durante una festa, dove Danny Boyle, originario di Manchester, manifestò il desiderio di coinvolgere Gallagher nel progetto ma l’artista (suo concittadino) si era negato a causa di un misunderstood.

Rachel Fleming, che ha raccontato l’episodio, ha spiegato: “Ho incontrato Noel ad un evento successivo, e lui mi ha detto: ‘Avrei partecipato volentieri, ma pensavo fosse un film su gente che guarda i treni’. Non aveva capito di cosa trattasse realmente la pellicola”.

Trainspotting, di cosa parla il film diretto da Danny Boyle (per i pochi che hanno vissuto fuori dal mondo)?

Diretto da Danny Boyle, ispirato ad un libro di Irvine Welsh e uscito nel 1996, Trainspotting segue le vicende di Mark Renton, interpretato da Ewan McGregor, un giovane di Edimburgo intrappolato nel mondo dell’eroina insieme ai suoi amici. Il film, che dura 93 minuti, esplora in modo crudo e realistico la vita degli eroinomani e i loro tentativi di uscire da questo circolo vizioso. Il mondo di Renton è popolato da psicopatici, persone disperate e un donnaiolo con una sorprendente conoscenza di Sean Connery.

Anche se gli Oasis non compaiono nella colonna sonora, Trainspotting ha reso iconiche le musiche di artisti (allora più o meno noti) come i New Order, Damon Albarn (leader die Blur), Iggy Pop e Lou Reed.

Di seguito, una delle scene più note del film culto degli anni ’90, in inglese (ma con i sottotitoli).

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