È caccia al collezionista privato che si è aggiudicato per 4,3 milioni di sterline (oltre 5 milioni di euro) il raro dipinto “Crude Oil (Vettriano)” di Banksy. L’asta di Sotheby’s, conclusasi dopo una serie di emozionanti rilanci, ha visto il prezzo dell’opera salire ben oltre la stima iniziale, che oscillava tra i 3 e i 5 milioni di sterline (3,6-6 milioni di euro). Ma chi è il ricco acquirente disposto a sborsare una cifra simile per accaparrarsi questo pezzo unico?
Il dipinto è una reinterpretazione provocatoria e ambientalista del celebre “Singing Butler” di Jack Vettriano, il pittore scozzese recentemente scomparso nel suo appartamento di Nizza, in Francia. Mentre nell’opera originale di Vettriano una coppia danza romanticamente su una spiaggia, protetta da un maggiordomo con un ombrello, nella versione di Banksy la scena si trasforma in un atto di denuncia: due uomini in tute di protezione chimica trasportano un bidone di rifiuti tossici, con una nave in difficoltà sullo sfondo.
Un’opera rara nella produzione dell’elusivo street artist britannico, più noto per stencil e murales, “Crude Oil (Vettriano)” entra così a far parte della collezione privata di un misterioso magnate dell’arte contemporanea. Chiunque sia, ha avuto la meglio su altri facoltosi appassionati che hanno partecipato al serrato duello d’aste.
Il quadro, realizzato nel 2005, non ha raggiunto i record stratosferici di Banksy, come il caso di “Love is in the Bin”, venduto per 18,5 milioni di sterline (22 milioni di euro) sempre da Sotheby’s nel 2021. Quella volta, l’opera, originariamente “Girl with Balloon”, si era autodistrutta in diretta grazie a un meccanismo nascosto nella cornice, diventando così un’icona della critica al mercato dell’arte.
Il precedente proprietario, Mark Hoppus, co-fondatore della leggendaria band punk Blink-182, ha ammesso che il quadro gli mancherà, avendo occupato un posto speciale nella sua casa. Tuttavia, ha dichiarato di voler investire parte del ricavato in opere di artisti emergenti.
Ma chi ha preso il suo posto come nuovo custode di “Crude Oil (Vettriano)”? Per ora, l’identità dell’acquirente resta avvolta nel mistero, alimentando le speculazioni tra esperti d’arte e appassionati di Banksy. Un miliardario amante dell’arte? Un collezionista segreto? O un investitore pronto a rivendere l’opera in futuro? Il tempo (e forse qualche indiscrezione) potrà svelarlo.
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