Domenica 20 aprile 2025, in occasione della Pasqua, ci siamo ritrovati nel piccolo Giardino Norma Mascellani, all’ombra degli alberi in fiore e del vicino chiosco dei gelati, pronti per partire alla volta dei “Colli Gaudenti”, un itinerario storico-naturalistico tra i sentieri verdi che si affacciano sulla città. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Vitruvio, ci ha guidati in una camminata coinvolgente tra natura, leggende e panorami sorprendenti, da Villa Ghigi fino all’Eremo di Ronzano.
L’esperienza è stata coinvolgente anche grazie a Francesco Nigro, la nostra guida che saputo coniugare con naturalezza la narrazione storica e botanica con l’ascolto attivo dei partecipanti, creando un clima conviviale. Inoltre ha trasformato ogni tappa in un piccolo racconto, tra curiosità botaniche e aneddoti dimenticati.
Camminando tra i sentieri, ci ha fatto scoprire la “pianta che tinge” di giallo, l’orchidea selvatica, la pervinca, e altri tesori vegetali nascosti tra gli alberi del Parco di Villa Ghigi. Ogni albero era l’occasione per una piccola digressione: la grande quercia, il cedro dell’Himalaya, l’albero della morte (chiamato così perché i cavalieri e gli animali che vi si fermavano sotto morivano intossicati). Ma non solo spiegazioni: Francesco ha coinvolto attivamente il gruppo, rispondendo con attenzione alle domande, accogliendo le osservazioni e facendo partecipare tutti al racconto.
Arrivati in cima dell’Eremo di Ronzano, ci ha regalato un momento magico invitandoci ad osservare Bologna dall’alto attraverso un binocolo, mentre la sua voce continuava a tessere fili di storia tra le torri, le colline e i sentieri medievali.
La salita ci ha portati in un luogo ricco di memoria. La collina su cui sorge l’eremo, abitato già dagli etruschi e poi dai romani, divenne luogo di preghiera nel 1140 grazie alla nobildonna Cremonina Piatesi, che vi fondò un piccolo monastero. Nel 1267 furono i Frati Gaudenti, citati da Dante nella Divina Commedia (Inferno, bolgia degli Ipocriti), ad occupare questo spazio, seguiti nel 1475 dai Domenicani. Questi ultimi ne modificarono l’aspetto e affidarono la decorazione a maestri come Francesco Francia e Amico Aspertini.
Nel XIX secolo l’eremo divenne proprietà privata, ospitando nomi illustri come Evans e Schliemann, mentre grazie alla presenza di Nina Serego Alighieri – discendente diretta del Sommo Poeta – fu luogo d’incontro delle personalità del Risorgimento bolognese. Nel 1922 passò ai Servi di Maria, che nel 2025 hanno festeggiato il centenario della loro presenza con un importante intervento di restauro.
A conclusione del percorso, una pausa con birre artigianali servite tra i prati ha suggellato la camminata come una vera e propria esperienza sensoriale. Non un semplice trekking, ma un’immersione tra passato e natura, raccontata con passione da una guida che è riuscita a coinvolgere tutti.
Una Pasqua diversa, consigliatissima per chi vuole vivere Bologna da una prospettiva insolita, respirando storie, profumi e panorami fuori dal tempo.
Un sentito ringraziamento all’Associazione Vitruvio per l’organizzazione attenta e la capacità di trasformare una semplice escursione in un viaggio nel cuore verde e nella memoria viva della città.
Condanna per diffamazione a Fabri Fibra: ecco l’estratto del brano “A me di te” che…
Monica Setta si scaglia contro l'imitazione di Giulia Vecchio: "Ho ricevuto minacce orribili sui social"…
Scopri il finale di Thunderbolts: chi sopravvive, chi muore e come si trasforma il team…
Siamo già abituati alle fantastiche offerte dei casinò non AAMS. Questi siti, ormai molto popolari,…
Alla scoperta della vita privata di Veronica Gentili, giornalista Mediaset in rapida ascesa. È spostata…
In forma come non mai a 50 anni passati, Laura Pausini ha spiegato a una…