Si è spento ieri a Roma, all’età di 75 anni, l’attore Alvaro Vitali, noto al grande pubblico come il leggendario “Pierino” del cinema comico italiano. Era ricoverato da settimane in ospedale per una broncopolmonite recidiva. Ma dietro la risata facile e la battuta sboccata, si nascondeva un artista sorprendentemente sfaccettato e molto più complesso di quanto la sua fama suggerisse.
Prima di essere scoperto da Fellini, Vitali era iscritto a un istituto d’arte con l’intenzione di diventare pittore. La passione per il disegno non lo abbandonò mai: nei suoi anni più difficili, si racconta che passasse le giornate a dipingere nature morte e caricature.
Dopo aver abbandonato gli studi in terza media, iniziò a lavorare come elettricista per un periodo fino a quando non venne scoperto durante un provino
Federico Fellini lo scelse per ben quattro film consecutivi.. Vitali era uno dei pochi attori comici che il regista volle anche in pellicole non dichiaratamente umoristiche, come Amarcord.
In pochi sanno che Alvaro Vitali appare anche nel film “Che?” (1972), diretto da Roman Polanski. Un ruolo secondario, ma che gli permise di lavorare con uno dei registi internazionali più influenti del tempo.
Soffriva d’asma fin da bambino. Fu anche uno dei motivi per cui abbandonò prematuramente alcuni progetti televisivi, tra cui la partecipazione a La Fattoria. Ironia della sorte: nei suoi film, correva, gridava e cadeva come un acrobata.
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