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Lady D, ventottesimo anniversario dalla sua scomparsa: chi erano i suoi confidenti?

Il 31 agosto 2025 segna il ventottesimo anniversario della scomparsa di Lady Diana, una data che ogni anno riaccende emozioni, ricordi e riflessioni. Dietro l’immagine scintillante e patinata costruita dai media e dall’istituzione monarchica, c’era però una persona fragile, desiderosa di normalità e soprattutto bisognosa di qualcuno con cui confidarsi lontano dagli sguardi indiscreti delle persone.

Ma chi erano questi suoi confidenti? Tra questi spicca il nome di Derek Dean, amico fidato e presenza costante. Non apparteneva all’aristocrazia né al mondo dello spettacolo, e proprio per questo era prezioso: con lui Diana poteva parlare senza filtri, senza temere di essere giudicata o tradita. Era un punto fermo in una vita segnata da pressioni, conflitti e tradimenti.

Tra gli amici ci fu anche anche dottor James Colthurst, medico irlandese che divenne il custode dei segreti più delicati della principessa. Fu lui a raccogliere le sue confessioni, registrandole in gran segreto per il libro di Andrew Morton. Un volume che avrebbe rivelato al mondo la verità sul suo matrimonio e le sue sofferenze. La loro amicizia era fatta di fiducia assoluta e di coraggio condiviso.

Altrettanto importante fu la presenza di Rosa Monckton, imprenditrice e confidente fedele, che Diana considerava quasi una sorella. Insieme trascorrevano momenti di intimità lontani dalle telecamere, vacanze che restituivano alla principessa una parvenza di normalità. Simile fu il rapporto con Lucia Flecha de Lima, moglie dell’ambasciatore brasiliano a Londra, che era come una sorella maggiore per Diana: rassicurante, leale, capace di ascoltarla nei momenti più difficili.

Non mancavano amicizie nel mondo delle celebrità: Jemima Khan (ora Goldsmith) le offriva freschezza e complicità, mentre Elton John rappresentava un legame profondo e pubblico: condividevano cause benefiche, ma soprattutto un affetto autentico, che si manifestò con il suo straziante addio durante i funerali a Westminster.

Accanto a questi legami mondani, Diana trovava conforto anche in figure spirituali: celebre il suo rapporto con Madre Teresa di Calcutta, con cui condivideva la sensibilità per i più deboli e la vocazione ad aiutare chi non aveva voce.

Ventotto anni dopo la sua morte, queste amicizie raccontano un lato meno noto della principessa. Non la Lady D dei palazzi e delle passerelle, ma la Diana che cercava spalle sincere su cui appoggiarsi. Forse è proprio grazie a questi confidenti segreti che riuscì a conservare, fino all’ultimo, quell’umanità che ancora oggi la ricordano come l’indimenticabile “principessa del popolo”.

KatiaDiLuna

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