Scopri la vera storia dei 47 Ronin, la leggendaria vendetta che incarna il Bushido. Dove sono sepolti? Tutto sul Tempio Sengakuji a Tokyo.
L’adattamento cinematografico del 2013, “47 Ronin” con Keanu Reeves, attinge a una delle vicende più epiche e celebrate del Giappone feudale. Sì, la storia dei 47 Ronin è autentica e rappresenta l’apice dei valori del Bushido, il codice d’onore del samurai.
La vera storia dei 47 Ronin: fedeltà oltre la morte
Nel 1701, durante il periodo Edo, il daimyo Asano Naganori fu incaricato di ospitare degli inviati imperiali. Kira Yoshinaka, un maestro di protocollo, venne assegnato per istruirlo sull’etichetta di corte. Tuttavia, Kira iniziò a trattare Asano con profondo disprezzo, forse perché il dono offertagli non era ritenuto sufficiente. Le provocazioni divennero insopportabili, tanto che un giorno, all’interno del Castello di Edo, Kira insultò Asano definendolo un “rozzo provincialotto”. Accecato dall’ira, Asano estrasse la sua spada e ferì Kira alla fronte.
Per quel gesto, compiuto in un luogo dove era severamente vietato sguainare un’arma, Asano fu costretto a commettere seppuku (suicidio rituale) lo stesso giorno. I suoi possedimenti furono confiscati e i suoi samurai divennero ronin, guerrieri senza padrone, marchiati da un disonore intollerabile.
Quarantasette di questi guerrieri, guidati dal fedele Oishi Yoshio, giurarono segretamente vendetta. Per ingannare la vigilanza di Kira, che si aspettava una ritorsione, i ronin si dispersero, fingendo una vita da comuni cittadini e cadendo in uno stato di degrado. Oishi stesso si finse un ubriacone dissoluto, arrivando a essere pubblicamente disprezzato e umiliato.
Dopo due anni di paziente attesa, nella notte del 14 dicembre 1702, con la neve che cadeva su Edo, i 46 ronin (uno era stato inviato come messaggero) si riunirono. Assaltarono la dimora fortificata di Kira, superando le mura e affrontando le sue guardie. Dopo una strenua resistenza, trovarono Kira nascosto in un ripostiglio. Riconosciutolo dalla cicatrice, Oishi gli offrì la stessa spada con cui Asano si era tolto la vita, ma di fronte al suo rifiuto, lo decapitò.
Portata la testa di Kira al Tempio Sengakuji, la deposero sulla tomba del loro signore, onorando così la loro promessa. Sapendo di aver infranto la legge, seppur per un ideale superiore, si consegnarono alle autorità. Dopo essere stati acclamati come eroi dal popolo, furono condannati a commettere seppuku, una fine onorevole che accettarono senza esitazione.
Dove si trovano le tombe dei 47 Ronin?
Le tombe di Asano Naganori e dei suoi 47 fedeli ronin si trovano oggi nel Tempio Sengakuji a Tokyo, un luogo di profonda reverenza e pellegrinaggio.
Qui, i guerrieri, onorati in Giappone come Ako Gishi (i fedeli samurai di Ako), riposano accanto al loro signore. Dei 47, 46 sono sepolti qui dopo il loro suicidio rituale. Il quarantasettesimo ronin, Terasaka Kichiemon, che era stato inviato a portare la notizia della riuscita della vendetta nel feudo di Ako, fu in seguito graziato per la sua giovane età e visse a lungo, venendo infine sepolto insieme ai suoi compagni.
Il Sengakuji non è solo un cimitero; è un memoriale vivente. Un museo, l’Akogishi Kinenkan, espone lettere, armature e altri cimeli dei ronin. Ogni anno, il 14 dicembre, il tempio ospita un festival commemorativo che attira migliaia di visitatori, i quali bruciano incenso sulle tombe per rendere omaggio all’eterna lealtà dei 47 eroi.
(Articolo pubblicato il 5 settembre 2023, ampliato e ripubblicato nella sua versione definitiva il 7 ottobre 2025)
Clicca qui per seguire NonSolo.TV su Instagram
Clicca qui per seguire NonSolo.TV su Google News