Volto di Rai 2, da Generazione Giovani a Ore 14: scopri la carriera di Milo Infante, la sua vita privata con Sara Venturi, il suo impegno sul caso Denise Pipitone e altre curiosità.
Giornalista, conduttore e vicedirettore di Rai 2 nell’ambito della Direzione Approfondimento, Milo Infante è un volto noto del panorama televisivo italiano, sempre più apprezzato dai telespettatori.
Nato a Milano il 5 luglio 1968 e figlio del celebre critico d’arte Massimo Infante, ha costruito una carriera che negli ultimi tempi ha raggiunto l’apice, con la guida del talk show pomeridiano “Ore 14” trasferito anche in prima serata (nonostante il nome così pomeridiano).
Milo Infante, dalle prime inchieste all’arrivo in Rai: una carriera in ascesa (e qualche difficoltà)
I suoi primi passi nel giornalismo risalgono al 1988, quando, sotto la guida del regista Riccardo Recchia, realizzò reportage sulle bande giovanili per Telenova. La sua vocazione per la cronaca lo portò a collaborare con grandi quotidiani come il Corriere della Sera e Il Giorno, fino alla chiamata di Vittorio Feltri che nel 1993 lo volle a L’Indipendente come inviato speciale.
Prima dell’approdo in Rai, Infante ha ricoperto ruoli dirigenziali di prestigio, seppur in tv locali: è stato vicedirettore di Telelombardia e, nel 2001, direttore responsabile di Antennatre, dove ha condotto programmi di approfondimento come Iceberg e Silenzio Stampa. Il grande salto in Rai avvenne nel 2003, quando, dopo un iniziale rifiuto, accettò la proposta del direttore Antonio Marano. Come ha raccontato lui stesso: “Sono passato da essere il direttore di un’emittente lombarda, fresco vincitore dell’Ambrogino d’oro, a fare l’apprendista della tv nazionale”.
Circa l’Ambrogino d’oro, ad onor del vero, abbiamo fatto ricerche in merito ma al netto degli altri Chi è tutti copia-incollati e queste stesse dichiarazioni non è possibile ritrovare informazioni circa il premio vinto da Infante.
Ma torniamo alla sua carriera, Infante è stato a lungo il volto di “L’Italia sul 2”, programma che ha condotto per anni affiancato da varie conduttrici, ed ha vissuto un momento difficile quando nel 2012 ha fatto causa alla Rai per demansionamento (causa poi vinta).
Il successo con “Ore 14” e l’impegno sulla Cronaca
Dopo un periodo dedicato a programmi in seconda serata come Senza Peccato e Generazioni (nel biennio 2014-15), nel 2020 è arrivata la conduzione di “Ore 14”, il talk di approfondimento che lo sta definitivamente consacrando.
Nonostante lo definisca scherzosamente “il programma più inosservato della storia della tv”, i dati gli danno ragione: “Lo share sale dal 5 all’8, al 9 per cento, e siamo più visti anche del programma che ci segue”. Il merito, secondo Infante, è di una linea editoriale chiara: “Non abbiamo paura di prendere posizione e siamo sempre contro le ingiustizie”.
Un impegno, il suo, che si è manifestato con forza sul caso di Denise Pipitone, a cui ha dedicato numerosi servizi, finendo anche indagato per diffamazione (con il PM che ha poi chiesto l’archiviazione).
Su questa vicenda ha una posizione netta: “Qualcuno dice che sono ossessionato, ma per me è un dovere arrivare alla verità… Invidio i colleghi che scrivono il pezzo e passano ad altro”.
Ossessione o no, al netto dell’interesse sul caso Pipitone (scomparsa ormai 21 anni or sono a Mazara del Vallo), Infante ha trasformato Ore 14 in un classico della TV italiana, con la consacrazione testimoniata dal passaggio alla prima serata (per un secondo appuntamento settimanale).
Milo Infante, vita privata: il riservato matrimonio con Sara Venturi
Milo Infante protegge gelosamente la sua sfera personale (e ben fa).
È sposato dal 2006 con Sara Venturi, avvocato penalista conosciuta anni prima quando lei vinse il concorso di Miss Padania 1998 e lui era in giuria.
Come ha tenuto in più di un’occasione a precisare (a testimonianza del suo essere stato un giurato super partes, probabilmente) la loro storia d’amore è nata solo tempo dopo: “Comunque, con Sara ci siamo ritrovati e frequentati solo anni dopo”.
Dalla loro unione è nato nel 2008 il figlio Daniele.
(Articolo pubblicato il 2 dicembre 2020 da Sara Fonte, editato e ripubblicato il 9 ottobre 2025)
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