Dai guantoni ai vip: il campione che fece combattere anche la Canalis
È scomparso all’età di 51 anni Angelo Valente, quattro volte campione del mondo di kickboxing e leggenda dello sport da combattimento italiano. Dal 2015 lottava contro una malattia, ma continuò ad essere sempre energico e pieno di passione per il suo lavoro. Valente affrontò la malattia con lo stesso spirito con cui saliva sul ring: determinato, disciplinato, senza mai arrendersi.
La sua palestra “Kick and Punch” di Pieve Emanuele, alle porte di Milano, era diventata negli anni un punto di riferimento per sportivi e celebrità. Il suo approccio professionale ma umano aveva conquistato personaggi come Bobo Vieri, Paolo Maldini, Sfera Ebbasta ed Elisabetta Canalis, che grazie a lui era arrivata perfino a combattere due volte sul ring. La kickboxing inoltre era uscita dai palazzetti di nicchia per arrivare al grande pubblico, diventando una vera tendenza tra atleti e vip.
Sul ring era stato un fenomeno. Quattro volte campione del mondo, pluricampione italiano, vincitore in più discipline – dalla savate al full contact – e anche pugile professionista con due vittorie su due incontri nei pesi medi nel 2006. Nei primi anni Duemila il suo nome riempiva i palazzetti: durante i galà “Kickboxing Superstar”, il Palalido di Milano si gremiva di spettatori venuti ad assistere ai suoi match, che univano tecnica, spettacolarità e un senso di rispetto profondo per l’avversario.
La forza di Valente però è stata fuori dal ring. Era un allenatore, un motivatore, un punto di riferimento per decine di atleti e appassionati. Credeva che lo sport fosse soprattutto educazione, rispetto e disciplina. “Non si combatte per fare male, ma per conoscersi meglio”, ripeteva spesso ai suoi allievi.
Nel 2024 aveva ricevuto la Palma di bronzo al merito tecnico del CONI, riconoscimento che premiava una carriera dedicata interamente allo sport e alla diffusione della kickboxing in Italia. Anche durante la malattia, aveva continuato a insegnare e a partecipare ad eventi, trasmettendo a tutti la sua passione e la sua determinazione.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo nel mondo degli sport da combattimento, ma in chiunque lo abbia conosciuto. Angelo Valente resterà nella memoria collettiva come un guerriero gentile, un uomo capace di unire forza e umiltà, potenza e sensibilità. La sua eredità continuerà a vivere nei ring e nelle palestre d’Italia, in ogni giovane atleta che imparerà, come lui, che la vittoria più grande è non smettere mai di combattere.
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