Lo zio di Laura Pausini, Ettore, è stato travolto da un’auto pirata a Bologna. Barbiere e imprenditore attivo nel volontariato, era una figura amatissima.
Dramma nella famiglia di Laura Pausini, tra le cantanti italiane più amate anche fuori dai confini nazionali. Suo zio Ettore Pausini, 78 anni, è morto dopo essere stato travolto da un’auto pirata mentre percorreva in bicicletta via Stradelli Guelfi, alle porte di Bologna. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di sabato 2 novembre, quando un’auto – una Opel Astra – lo ha colpito senza fermarsi a prestare soccorso. Le indagini sono ancora in corso, ma l’intera comunità si è subito stretta attorno alla famiglia della cantante.
Ettore Pausini era una figura molto conosciuta in città. Da oltre trent’anni era il barbiere di piazza Azzarita, proprio davanti al PalaDozza: il suo salone era diventato un piccolo crocevia di storie e amicizie, frequentato da medici, imprenditori, artisti (d’altra parte, si sa, i barbieri sono così). Chi lo conosceva racconta di un uomo brillante, curioso, amante della vita e della libertà. Dopo aver superato un tumore, era diventato testimonial dell’associazione Onconauti, impegnata nel sostegno ai pazienti oncologici. “Un uomo grande. Anzi, immenso – ha detto commosso Stefano Giordani, direttore dell’associazione –. Andare nel suo salone era un privilegio, parlargli ti arricchiva sempre”.
Barbiere ma anche imprenditore, Ettore aveva un’azienda agricola a Solarolo e collaborava nel settore dei tessuti. Viaggiatore instancabile, amava l’Africa, i lunghi tragitti in bici, i racconti di strada. “Aveva scelto di fare il barbiere perché era un mestiere libero, che gli consentiva di restare se stesso”, ricordano gli amici. Ogni sabato e domenica si metteva in sella e percorreva chilometri di strade emiliane, sempre con lo stesso entusiasmo di un ragazzo. Dieci anni fa, dopo la malattia, era diventato un punto di riferimento per tanti uomini operati alla prostata: un “consulente-ombra”, come lo chiamavano con affetto, capace di trasformare la sua esperienza in una forma di aiuto per gli altri.
La notizia della sua morte ha sconvolto Solarolo, la città natale della famiglia Pausini. La sindaca Maria Diletta Beltrani ha espresso cordoglio e rabbia: “Speriamo che chi ha commesso un atto così vile venga assicurato alla giustizia”. Ettore lascia una figlia, oltre a una scia di affetto e riconoscenza che attraversa generazioni.
Laura Pausini, che proprio da Solarolo ha iniziato una carriera diventata leggenda – dal trionfo a Sanremo nel 1993 con “La solitudine” fino ai Grammy Awards e ai Golden Globes –, aveva dedicato anni fa un post affettuoso allo zio: “Mio zio è un vero campione. Sono orgogliosa di te e dei medici che ti hanno seguito zio. Ti voglio bene”. Un messaggio che oggi, alla luce di questo dolore, risuona ancora più intenso.
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