La mamma di Kevin in Mamma ho perso l’aereo oggi ha 80 anni: ecco cosa fa Catherine O’Hara e perché sorprende ancora tutti.
Mamma ho perso l’aereo (1990) è uno di quei film che non invecchiano mai (e se invecchiano, invecchiano bene come il vino). Ogni Natale torna puntuale, come un rituale collettivo e ogni volta funziona ancora (e anzi tende ad assumere un gradevole sapore vintage). Kevin McCallister dimenticato a casa, i ladri imbranati, le trappole improvvisate con esilaranti gag annesse, il calore famigliare che arriva sempre all’ultimo secondo. Tutto al posto giusto.
Protagonista assoluto del film Macaulay Culkin nei panni del bambino più indipendente del cinema (che grazie al ruolo ottenne una fama senza precedenti), ma intorno a lui gira una macchina perfetta. Alla regia c’è Chris Columbus, alla sceneggiatura John Hughes. Una coppia che ha letteralmente costruito l’immaginario natalizio dei primi anni ’90.
Il successo, all’uscita, fu qualcosa di gigantesco: oltre 470 milioni di dollari di incasso mondiale a fronte di un budget relativamente contenuto (circa 18 milioni). Per anni è rimasto uno dei film comici più redditizi di sempre. E ancora oggi, a distanza di oltre trent’anni, continua a dominare le programmazioni festive e le classifiche di streaming. Ogni dicembre torna tra i titoli più visti, tra nostalgici, nuovi spettatori e famiglie che lo tramandano come una tradizione.
Eppure, mentre tutti ricordano Kevin, Harry e Marv, c’è un personaggio che col tempo è diventato quasi ancora più interessante: la madre che attraversa mezzo mondo pur di tornare da suo figlio (nonostante gli scazzi prima della partenza e nonostante la vacanza preventivata)
La mamma di Kevin oggi: cosa fa Catherine O’Hara (che si mantiene sorprendentemente bene)?
La mamma di Kevin è interpretata da Catherine O’Hara. Oggi ha 80 anni ed è una di quelle attrici che non ha ma smesso di lavorare e così una parte pubblico ha smesso di associarla solo a quel ruolo lì (sebbene certi ruoli rimangano addosso sempre).

Dopo essere entrata per sempre nell’immaginario collettivo come la mamma di Kevin (e dopo il grande successo di beetlejuice, dove ottenne il suo primo grande ruolo) Catherine O’Hara ha continuato a lavorare come attrice di film, come doppiatrice e soprattutto come attrice di serie tv (ottenendo frattanto parecchi premi).
Per quanto riguarda il doppiaggio, ha prestato la propria voce per dare vita a personaggi di film destinati a generazioni diverse: da Chicken Little – Amici per le penne a Boog & Elliot – A caccia di amici, passando per Monster House, Frankenweenie e, più recentemente, Elemental. Un percorso che le ha permesso di restare in costante contatto anche con il pubblico più giovane.
In televisione, nei primi anni Duemila ha fatto parte del cast di Six Feet Under, una delle serie più importanti e influenti di sempre, dove resta dal 2003 al 2005. Nel 2010 è arrivata una delle interpretazioni più intense della sua carriera drammatica nel film HBO Temple Grandin – Una donna straordinaria, che le è valsa una candidatura agli Emmy. Qualche anno dopo ha conquistato anche il pubblico Netflix con Una serie di sfortunati eventi, dimostrando ancora una volta di sapersi adattare a linguaggi e piattaforme molto diversi tra loro.
Il più grande successo è quindi arrivato tra il 2015 e il 2020 con Schitt’s Creek: il personaggio di Moira Rose diventa un’icona immediata, virale, amatissima. Grazie a questo ruolo Catherine O’Hara vive una vera e propria terza giovinezza artistica, conquistando i due riconoscimenti più importanti della sua carriera recente: l’Emmy come miglior attrice protagonista in una serie comedy e il Golden Globe come miglior attrice in una serie televisiva comica o musicale.
Nel 2025, quindi, con l’entrata nel cast della serie post-apocalittica The Last of Us e della comedy The Studio per Apple TV+ si è confermata / si conferma un volto ancora perfettamente inserito nel presente dell’industria.
Per lei complessivamente due Primetime Emmy Awards, un Golden Globe Award e due Screen Actors Guild Awards.. E oggi, a 80 anni e clamorosamente in forma, Catherine O’Hara non può essere semplicemente considerata “la mamma di Kevin”.
La chicca del mistero della casa dei McCallister
Non solo la mamma di Kevin, ma rimarrà comunque un ruolo nel suo cuore.
E lo testimonia il dibattito di inizio anno, quando s’è tornato a parlare di Mamma ho perso l’aereo in relazione a una curiosità specifica: che lavoro facevano davvero i genitori di Kevin per permettersi quella villa e un viaggio a Parigi con tutta la famiglia?

Il regista Chris Columbus, intervenendo durante la puntata di un podcast, ha raccontato che nella sua idea Kate McCallister era una stilista di grande successo, ipotesi suggerita anche dalla presenza dei manichini nel seminterrato (manichini poi protagonisti di una delle più grandi scene del film, se non della storia).
Catherine O’Hara dal canto suo ha preso le distanze da questa lettura: per lei quei manichini raccontavano solo un hobby, un tentativo di “fare tutto”, tipico di una madre che vuole essere anche creativa ma resta, prima di tutto, una donna travolta dalla famiglia.
In un’intervista successiva ha aggiunto di essere rimasta colpita dalla bellezza della casa, ma di non aver mai davvero pensato al reddito dei McCallister durante le riprese. E con la solita ironia ha persino scherzato sull’idea che la ricchezza potesse derivare da una sorta di eredità… o da una improbabile “Chiesa dei McCallister”, fondata dal marito Peter.
Per rimanere sempre in ambito casa del film, bisogna ricordare come Macaulay Culkin abbia raccontato di aver pensato di comprare quella casa iconica (che si trova al 671 Lincoln Avenue in un sobborgo a nord di Chicago) immaginandola trasformata in una sorta di parco tematico per i fan del film. Trent’anni dopo quel film e quella casa rimangono nell’immaginario di tutti coloro abbiano vissuto gli anni ’90.
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