Il mondo della musica e dello spettacolo italiano è oggi in lutto: il maestro Beppe Vessicchio è scomparso all’età di 69 anni. La triste notizia è stata confermata dall’Ospedale San Camillo?Forlanini di Roma, dove il direttore d’orchestra era ricoverato in rianimazione. Secondo il bollettino ufficiale medico, la causa del decesso è una polmonite interstiziale precipitata molto rapidamente.
Che cos’è esattamente la polmonite interseziale?
La polmonite interstiziale, o più in generale le pneumopatie interstiziali, colpisce l’interstizio polmonare – il tessuto connettivo che circonda gli alveoli. Quest’ultimi sono piccoli “sacchetti” d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno. L’infiammazione aumenta lo spessore del tessuto, rendendo difficile l’ossigenazione del sangue. Il risultato è dispnea, tosse secca, febbre e, nei casi più gravi, insufficienza respiratoria.
Le cause possono essere infettive, autoimmuni, tossiche o idiopatiche.
Tra le forme secondarie, le più comuni derivano da infezioni virali (come influenza, SARS-CoV-2, citomegalovirus), esposizione prolungata a sostanze chimiche o polveri organiche (amianto, silice, muffe), o come reazione a farmaci (antibiotici, antiaritmici, immunosoppressori).
Le forme autoimmuni, invece, si osservano in patologie come la sclerodermia, l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico. Quando non è possibile identificare una causa specifica, si parla di fibrosi polmonare idiopatica (FPI).
Manifestazioni cliniche
Il sintomo cardine è la dispnea progressiva, inizialmente da sforzo e poi anche a riposo. È spesso accompagnata da tosse secca persistente, astenia e perdita di peso. Durante la diagnosi, il medico può rilevare i caratteristici crepitii teleinspiratori “a velcro”, dovuti alla rigidità del parenchima polmonare. Nei casi avanzati possono comparire cianosi e ippocratismo digitale.
La diagnosi
La diagnosi si basa su anamnesi accurata, esami radiologici e test di funzionalità respiratoria.
La tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRCT) è lo strumento principale: mostra ispessimenti reticolari, aree di “vetro smerigliato” e bronchiolectasie da trazione. In alcuni casi è necessaria la biopsia polmonare per definire il tipo istologico e l’eziologia.
Trattamento e prognosi
Non esiste una cura univoca, ma l’approccio terapeutico è personalizzato.
Nei casi infiammatori si impiegano corticosteroidi sistemici (prednisone) e immunosoppressori (azatioprina, micofenolato mofetile).
Nelle forme fibrotiche progressive, farmaci antifibrotici come pirfenidone e nintedanib possono rallentare il declino funzionale.
In presenza di insufficienza respiratoria si ricorre a ossigenoterapia o, nei casi terminali, a trapianto polmonare. Quest’ultimo, però, potrebbe risultare piuttosto rischioso soprattutto in pazienti in età avanzata.
Possibile prevenzione
La prevenzione della malattia consiste nell’evitare l’esposizione ad agenti irritanti, trattare tempestivamente le infezioni respiratorie e monitorare la funzione polmonare nei pazienti a rischio.
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