Netflix è in perdita, secondo gli esperti del settore.
Nonostante un 2019 attivissimo che ha visto l’uscita di serie cult come Stranger Things, Casa de Papel, The Politician e The Witcher, quest’ultima ispirata ai libri di Andrzej Sapkowski dopo il grande successo ottenuto dall’omonimo videogioco sviluppato dai ragazzi di CD Project, i ricavati non sembrano essere sufficienti a coprire i costi a cui va in contro la piattaforma di streaming.
Anche l’affermazione di nuove piattaforme come Disney+ o Amazon Prime incidono sull’esclusività dei contenuti proposti da Netflix e molte serie, come quelle della Marvel, hanno ormai trovato casa da un’altra parte, riducendo così il catalogo offerto dal colosso californiano.
Per fermare questo trend negativo, Netflix ha aumentato di 1-2€ gli abbonamenti Standard e Premium e in Paesi come la Malesia e l’India sono stati introdotti alcuni abbonamenti a basso costo per sistemi mobili. Nonostante questo, Netflix continua a spendere di più di quello che guadagna.
La produzione di nuove serie, l’acquisto di nuovi prodotti e la pubblicità costano circa 15 miliardi di dollari l’anno a Netflix che adesso si trova nella posizione di valutare l’introduzione di un sistema di pubblicità simile a Spotify per superare questo periodo di crisi.
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