Pasqua 2020, il vangelo del giorno e le parole del Papa: “Tutto andrà bene. Dio non ci ha lasciato soli”

12 Aprile 2020 Off Di NonSolo.Tv
Pasqua 2020, il vangelo del giorno e le parole del Papa: “Tutto andrà bene. Dio non ci ha lasciato soli”

12 aprile 2020. E’ giunto il giorno di Pasqua in questo anno bisestile che sin qui ha offerto a tutti noi per lo più preoccupazioni e un’esistenza difficile, rinchiusi come siamo dentro le nostre dimore (i più fortunati di noi, che le dimore ce le hanno).

In questo post offriremo le parole – di conforto e di speranza – del Papa durante la veglia pasquale, ma prima proporremo il vangelo di oggi.

Vangelo 12 aprile 2020, Pasqua

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

12 aprile 2020, Pasqua. Le parole di Papa Francesco

Durante la Veglia pasquale, Papa Francesco ha parlato della situazione attuale, ovviamente collegandolo alle vicende bibliche (e alla risurrezione del Cristo, nello specifico):

Non temete: ecco l’annuncio di speranza. È per noi, oggi. Sono le parole che Dio ci ripete nella notte che stiamo attraversando“.

“Non è mero ottimismo, non è una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza. È un dono del Cielo, che non potevamo procurarci da soli”.

Ripetendo la frase mantra di questo periodo (Tutto andrà bene), il Papa ha quindi citato la storia della beata Giuliana di Norwich, vissuta tra il 1342 al 1430, la cui vicenda biografica merita assolutamente una lettura (si tratta della prima donna inglese di cui è giunto un testo scritto e due principi cardine della sua teologia sono la convinzione che Dio ama tutti e non prova collera verso nessuno e il vedere Dio, oltre che come Padre, anche come Madre).

L’ha citata perché una del massime chiave di Giuliana di Norwich è “È stato necessario che esistesse il peccato; ma tutto sarà bene, e tutto sarà bene, ed ogni sorta di cosa sarà bene”.

Un “Tutto andrà bene” ante-litteram, scritto da una donna che ha vissuto durante le epidemie di peste.

Tornando alle parole del Papa:

“Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di incoraggiamento. Ma, con l’andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita”.

“Una parola che nei Vangeli esce sempre dalla bocca di Gesù. Una sola volta la pronunciano altri, per dire a un bisognoso: «Coraggio! Alzati» (Mc 10,49). È Lui, il Risorto, che rialza noi bisognosi. Se sei debole e fragile nel cammino, se cadi, non temere, Dio ti tende la mano”.