Cemento lunare grazie dell’urina degli astronauti: la strana scoperta

9 Maggio 2020 Off Di Flavia Nicolosi
Cemento lunare grazie dell’urina degli astronauti: la strana scoperta

Un recente studio europeo sponsorizzato dall’European Space Agency (Esa) ha dimostrato che l’urea contenuta nell’urina potrebbe essere una risorsa utile per creare un tipo di calcestruzzo durevole sulla Luna.

Infatti, è stato documentato che l’urea, il principale componente presente nella nostra urina, potrebbe rendere la miscela per costruire cemento lunare più malleabile e durevole, prima che questo si possa indurire e assumere la forma rigida finale da utilizzare per i futuri habitat sulla Luna.

Sulla Terra, l’urea ha già un utilizzo particolare, essendo prodotta in scala industriale e usata come fertilizzante industriale e come materiale grezzo da aziende chimiche e mediche

“La speranza è che l’urina degli astronauti possa essere utilizzata così com’è per una base lunare del futuro, con lievi aggiustamenti rispetto al contenuto di acqua. Ciò è molto pratico, ed evita la necessità di complicare ulteriormente i sofisticati sistemi di riciclo dell’acqua nello spazio”, ha spiegato Marlies Arnhof, tra gli autori principali dello studio.

Dunque, combinando questa componente del nostro corpo umano ad una particolare miscela di geopolimero lunare, in sostanza un materiale da costruzione simile al cemento, si potrebbe raggiungere l’obiettivo finale di ridurre la quantità di acqua necessaria per la costruzione di strutture di ogni tipo sulla luna.

“La comunità scientifica è particolarmente colpita dall’elevata robustezza di questa nuova tecnica rispetto ad altri materiali, ma è anche intrigata dal fatto che potremmo utilizzare ciò che è già presente sulla luna”, ha aggiunto Arnhof.

Per la lavorazione, gli astronauti potrebbero utilizzare di un materiale presente nel suolo polveroso che si trova ovunque sulla superficie della Luna, conosciuto come regolite lunare. L’urea superfluidificante aiuterebbe a ridurre la quantità di acqua richiesta per l’impasto, evitando molti viaggi per inviare grandi quantità di materiali per la costruzione.