Homo sapiens “europeo” scoperto in Bulgaria: risale a 45.000 anni fa

12 Maggio 2020 Off Di Flavia Nicolosi
Homo sapiens “europeo” scoperto in Bulgaria: risale a 45.000 anni fa

Nella Grotta di Bacho Kiro, in Bulgaria, sono stati scoperti fossili di Homo sapiens che risalgono a 45.000 anni fa.

Si tratta della più antica prova della presenza della nostra specie in Europa.

La nuova scoperta anticipa di alcuni millenni la presenza della nostra specie in Europa, o meglio in Eurasia.

La grotta di Bacho Kiro, che si trova a pochi chilometri dalla piccola città bulgara di Dryanovo, in prossimità dei Monti Balcani, è un luogo paleontologico che non è nuovo ai ricercatori ed archeologi.

Infatti anche negli anni passati, è stato teatro di scavi e studi importanti.

Lo studio sui reperti umani è stato realizzato dal gruppo di lavoro della professoressa Sahra Talamo dell’Università di Bologna e dal quello di Lukas Wacker dell’ETH di Zurigo (Svizzera).

Il gruppo di ricerca ha utilizzato un nuovo approccio per le datazioni al radiocarbonio che ha permesso di ottenere un’altissima precisione. E per uno dei sei fossili esaminati, l’analisi ha restituito una datazione corrispondente ad oltre 45.000 anni fa.

Stando ai ricercatori dunque, la Grotta di Bacho Kiro documenta una prima ondata di Homo sapiens che entrò in contatto con gli uomini di Neandertal e portò in Europa nuovi comportamenti. Quell’ondata è in gran parte anteriore a quella che 8.000 anni dopo, la quale coincise con la definitiva estinzione dei Neandertal in Europa occidentale.

Per quel che riguarda i manufatti scoperti, così sottolinea Talamo: “Si tratta di oggetti in osso e avorio che sono sorprendentemente simili a quelli prodotti dai neandertaliani nella fase precedente alla loro estinzione, venuti alla luce nella Grotte du Renne, in Francia”. Questa similitudine porta a sostenere l’ipotesi secondo cui i Neandertaliani che vissero in Francia ebbero incontri ravvicinati con i primi gruppi di Homo sapiens arrivati in Europa”.