Cinema e Serie Tv

Martin Shkreli, su Netflix arriva il film sull’uomo “più odiato di Internet”

Su Netflix arriva ‘Once Upon a Time in Shaolin’, il film ispirato a Martin Shkreli, “l’uomo più odiato di Internet”.

Martin Shkreli, il truffatore salito agli onori della cronaca per lo scandalo Turing Pharmaceuticals nel 2015, diventa protagonista di un film. E’ quanto ha annunciato Netflix, anticipando una pellicola che si preannuncia molto controversa.

‘Once upon a time in Shaolin’, il titolo del film ispirato a Shkreli, si ispira a sua volta all’omonimo album dei Wu-Tang Clan. La band produsse l’album in una sola copia venduta all’asta, e che si aggiudicò proprio Shkreli.

L’uomo successivamente rivende il disco su eBay, ma la sua fama di truffatore spinge Internet a insorgere. Quello in vendita è davvero l’unico esemplare dell’album della band o piuttosto un plagio artefatto? Sulla questione non è mai stata fatta ufficialmente chiarezza. Ma ora il film di Netflix potrebbe riportare la vicenda sotto i riflettori e scavare nel passato di uno degli uomini d’affari più discussi degli ultimi anni.

Chi è Martin Shkreli?

Markin Shkreli è diventato tristemente famoso nel 2015, con la nomea di “uomo più cattivo d’America” e “più odiato di Internet“. Già nel 2015 l’uomo ha dato prova della stessa spregiudicatezza che tre anni dopo lo avrebbe portato davanti al tribunale. Condannato a scontare sette anni di carcere e a una multa milionaria, Shkreli si era professato innocente, senza però convincere i giudici.

Ma qual’è stato lo scandalo che ha travolto questo imprenditore nel 2015? Il “Pharma gate” si chiama così in quanto trae origine dall’azienda famaceutica Turing Pharmaceuticals, di cui Shkreli era all’epoca CEO.

Senza preavviso e senza una reale motivazione al di là di un fiacco tentativo di giustificare l’ingiustificabile, la Turing nel 2015 alzò il costo delle pastiglie antivirali Daraprim.

Il Daraprim è uno dei medicinali più usati nella lotta contro l’AIDS. Il suo utilizzo nelle terapie antivirali consente a innumerevoli pazienti affetti dall’HIV di arginare, per quanto possibile, i sintomi del virus. Inoltre è molto utile anche nella cura di disturbi come la toxoplasmosi, la malaria e in generale le malattie immunodepressive.

Prima dell’allucinante rincaro a opera della Turing, il farmaco negli Stati Uniti si poteva acquistare a 13 dollari a pillola. Shkreli acquistò il brevetto e ne alzò il costo a 750 euro; allucinante, impensabile per tutti i malati che da quelle pillole dipendevano.

“Avevamo bisogno di incrementare il profitto, si giustificò Shkreli all’epoca dei fatti. “Stiamo solamente facendo un business. E con questi soldi finanzieremo la ricerca contro l’AIDS.” Ironia della sorte, sarebbe stato il suo stesso business a tradirlo, quando mesi dopo fu accusato di frode ai danni di altre due fondi d’investimento che facevano capo al suo nome.

‘Once upon a time in Shaolin’

Netflix ha acquistato i diritti per un film ispirato alla figura di Shkreli. La pellicola sarà diretta da Paul Downs Colaizzo, già regista di ‘Brittany Runs a Marathon’. L’annuncio arriva dal sito Endgaget.

Il film di Netflix, però, non tratterà dello scandalo Pharma gate ma di un altro episodio meno conosciuto della vita dell’imprenditore e ladro. L’anno è il 2014, prima che Shkreli diventi il simbolo di una categoria di uomini d’affari che mette il portafoglio (e i guadagni) prima di tutto.

La band Wu-Tang Clan, ispirandosi alle tradizioni del mecenatismo, indice un’asta per l’unica copia esistente del loro nuovo album. Appunto ‘Once upon a time in Shaolin’. L’asta è serrata, gli appassionati della band cercano di accaparrarsi l’album a tutti i costi. A spuntarla, però, è un misterioso acquirente che offre la bellezza di 2 milioni di dollari.

Su Internet, si sa, i segreti hanno breve vita. Presto si sparge la voce che a vincere l’asta è stato lui, Martin Shkreli. Che rivende prontamente l’album dal suo profilo eBay.

E quando la reputazione dell’uomo d’affari viene travolta dal Pharma gate, sorge spontaneo e ragionevole il dubbio. Quello su cui Shkreli ha lucrato è davvero l’album “unico al mondo” dei Wu-Tang Clan? O non si tratterà piuttosto dell’ennesima truffa ordita da un abile manipolatore?

Le teorie si moltiplicano, ammantando l’album di un alone di mistero. Che rivivrà sui piccoli schermi nella trasposizione di Netflix.

Cristina Pezzica

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