I Lunatici, il primo programma radiofonico interattivo della tv italiana

2 Giugno 2021 Off Di KatiaDiLuna
I Lunatici, il primo programma radiofonico interattivo della tv italiana

Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, “I lunatici” che portano una nuova forma di interazione radiofonica nella tv italiana

I Lunatici, programma radiofonico cult condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Rai Radio 2 e Rai 2, ha creato una nuova forma d’interazione con il pubblico ascoltatore italiano. La trasmissione in onda da lunedì al venerdì da 00:30 alle 6 del mattino permette, infatti, agli ascoltatori di ogni età di interagire con i conduttori tramite i social, whatsapp o numero telefonico 063131 per raccontare liberamente esperienze vissute in prima persona o fatti davvero accaduti in un clima decisamente goliardico proprio come se si stesse parlando con degli amici.

I due conduttori inoltre hanno dimostrato di essere piuttosto abili nel mettere a proprio agio il loro pubblico ascoltatore con empatia e forte partecipazione. Ogni puntata ha un argomento diverso da trattare dalla sessualità, al divertimento, al rapporto con i propri vicini di casa, ai primi appuntamenti fino a tematiche più serie come la perdita di una persona cara.  Un nuovo modo comunicativo che avvicina l’ascoltatore comune ai conduttori facendolo sentire parte integrante del format. Non solo: l’ascoltatore non è più passivo come spesso accade in altre realtà radiofoniche, ma è partecipe alla creazione di contenuti d’intrattenimento del programma. Non mancano tematiche d’attualità trattate con professionalità informando in modo esauriente e chiaro l’ascoltatore.

Un format sta funzionando e sta guadagnando sempre più consensi del pubblico come lo conferma anche l’hashtag “I lunatici” finito più volte in tendenza su Twitter. Un obiettivo che era piuttosto difficile da raggiungere poiché la fascia notturna è spesso penalizzata. Quindi, si può ben dire che l’esperimento che combina per la prima volta la radio con la tv e i social è assolutamente riuscito.

Katia Di Luna