Musica

Mogol paroliere? “Parola sbagliata”. Ed attacca le canzoni politiche: “Inascoltabili”

Giulio Rapetti Mogol è un paroliere, produttore discografico e scrittore italiano.

Ci rifacciamo a quanto scritto da Wikipedia nella pagina dedicata a Mogol, nato come Gulio Rapetti nel 1936 a Milano ma oggi divenuto a tutti gli effetti Mogol anche per l’anagrafe.

Ma, come scritto nella sua autobiografia, non ama essere definito paroliere.

E, in un intervento durante il format ‘I Lunatici’, ha ribadito il concetto.

Molti mi definiscono paroliere. Questa parola non è riduttiva. E’ sbagliata. Il paroliere è quello che fa i cruciverba. Verticali o orizzontali. Dipende dall’ignoranza del giornalista che usa questa parola”: ha dichiarato Mogol (che preferisce essere chiamao autore, ignoranti giornalisti rimembrate).

Mogol ha quindi proseguito, circa i suoi esordi e circa la formula per una buona canzone:

“Ho iniziato la mia carriera facendo la versione italiana delle canzoni inglese. La prima canzone che ho fatto la considero mediocre. Sono arrivato alla fine tutto sudato, l’ho letta e ho capito che era una versione mediocre. Come nasce una canzone? Con la musica, possibilmente cantata anche già in finto inglese, in modo che si senta bene come viene interpretata. Bisogna capire cosa vuole trasmettere il senso della musica”.

Quindi, sul primo incontro con Lucio Battisti (il cantante al cui fianco diventerà un’icona, sebbene abbia scritto tantissime altre canzoni che hanno fatto la storia della musica itlaiana, collaborando con artisti del calibro di Caterina Caselli, Fausto Leali, Mango, Riccardo Coccante – giusto per citarne alcuni):

Lui era molto simpatico, io gli dissi che quello che aveva scritto non era un granché, lui fece un gran sorriso e mi diede ragione. Me l’aveva presentato un’amica, ci sono rimasto male di quel giudizio negativo, lui era uno simpatico, per rimediare a una situazione incresciosa gli ho chiesto se voleva venire a trovarmi per scrivere qualche canzone insieme. Da questo fatto è nata invece una serie di canzoni e un sacco di successi”.

Mogol non ha quindi risparmiato una stilettata alla canzoni politiche (con un attacco diretto a ‘Contessa’ di Paolo Pietrangeli):

“Se il mondo musicale dell’epoca ci guardava con disincanto? Ma le canzoni avevano successo lo stesso, molti pensavano che le uniche canzoni che potessero essere giustificate erano quelle politiche, cose che adesso non trasmette più nessuno, che adesso non si sentono neanche. Canzoni inascoltabili. Una che mi ricordo si chiamava Contessa”.

Quind, infine, sulla musica italiana odierna:

“E’ molto diversa da quella che facevamo noi. Secondo me molto è dovuto al fatto che una volta c’erano professionisti che selezionavano le canzoni più belle per farle trasmettere. Adesso invece si decide sui social in base alle visualizzazioni. Indipendentemente dal valore della canzone”.

NonSolo.Tv

Recent Posts

Chi è Toomaj Salehi, rapper iraniano condannato a morte per “corruzione”?

Musica con un impatto sociale rivoluzionario: la storia di Toomaj Salehi, condannato a morte in…

9 ore ago

The real housewives di Roma, chi sono le protagoniste del programma?

La serie televisiva "The Real Housewives di Roma" offre uno sguardo esclusivo nella vita di…

1 giorno ago

Speak no evil come finisce? Trama e spiegazione del finale

Il film "Speak No Evil", uscito nel 2022 e diretto da Christian Tafdrup, offre uno…

1 giorno ago

La stranezza, cosa c’è di vero nel film su Luigi Pirandello con Toni Servillo?

"La Stranezza", il film di Roberto Andò uscito nel 2022, approda stasera in prima visione…

1 giorno ago

Quando guadagnano gli ospiti di Belve? Svelato il cachet

Nel panorama televisivo italiano, Belve si è affermato come uno dei programmi più amati, catturando…

2 giorni ago

Tra due mondi è basato su una storia vera? Come finisce? Trama e spiegazione finale

Questo sera, su Rai 3 in prima serata, verrà trasmesso il film "Tra Due Mondi".…

2 giorni ago