Il colore della libertà, qual è la storia vera che ha ispirato il film del 2021?

Il colore della libertà è il titolo di un particolare film diretto da Barry Alexander Brown. La pellicola è tratta dall’autobiografia di Bob Zellner e racconta una storia realmente accaduta. Ma esattamente qual è la trama? E quale la vera storia che ha ispirato il film? Qui di seguito sarà possibile trovare le risposte a tali domande.

Il colore della libertà, la trama del film

Il colore della libertà è ambientato nel sud dell’America del 1961. Bob Zellner è il figlio di un ministro metodista che frequenta l’All-White Huntingdon College di Montgomery. Il giovane e altri quattro compagni di studio scelgono di partecipare ad un evento all’interno di una chiesa frequentata da afroamericani con l’unico obiettivo di poter recuperare quante più informazioni possibili per poter scrivere una buona tesi sulle relazioni razziali. L’evento a cui prendono parte altro non è che il quinto anniversario del boicottaggio dei bus di Montgomery ed è condotto da Rosa Parks e Ralph Abernathy.

Nel momento in cui arriva la polizia per arrestarli ecco che gli studenti riescono a fuggire utilizzando una porta presente sul retro della chiesa. I giovani però finiscono sul giornale locale e proprio un crocifisso viene bruciato nel cortile presente fuori dalla stanza di Zellner. Il nonno, membro del Ku Klux Klan, avverte il nipote di non lasciarsi coinvolgere dal movimento per i diritti civili dei neri.

Zellner dopo aver assistito ad un attacco di folla ai Freedom Riders aiuta Jessica Mitford a mettersi in salvo. E da passivo sostenitore del movimento ecco che diventa il primo segretario bianco del Comitato studentesco per la coordinazione non-violenta ovvero la SNCC. E se in un primo momento gli attivisti afroamericani hanno dimostrato un po’ di diffidenza nei suoi confronti ecco che poco dopo Zellner protestando al loro fianco è riuscito a dimostrare loro la sua buona fede.

In seguito all’omicidio di un contadino di colore il giovane decide di prendere parte ad una marcia, insieme ad altri attivisti afroamericani, in direzione del tribunale della contea. Proprio in tale occasione viene catturato da un gruppo di membri del Ku Klux Klan di cui fa parte anche un vecchio compagno di scuola. Ma riesce a scappare e a salvarsi dall’impiccagione.

Quanto accaduto lo spinge a prendere una particolare decisione ovvero quella di lasciare il movimento e proseguire nel nord i suoi studi. Ma un duro confronto con il vecchio amico precedentemente menzionato lo spinge a cambiare ancora una volta idea. E a rimanere quindi nel movimento SNCC.

La vera storia dietro la pellicola

Come affermato poc’anzi “Il colore della libertà” è un film basato su una storia vera. E di preciso racconta proprio la storia di Bob Zellner ovvero uno studente di Montgomery e allo stesso tempo nipote di un membro del Ku Klux Klan ma anche membro di particolare importanza del più importante movimento che si è impegnato per combattere il razzismo nel Sud degli Stati Uniti ovvero lo Student Nonviolent Coordinating Commitee.

L’autobiografia di Zellner e Costance Curry intitolata “The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement”, ha ispirato la pellicola che ripercorre quelli che sono stati gli anni più tristi e bui della storia degli Stati Uniti. Gli anni legati alla ferocia del Ku Klux Klan e alle battaglie del movimento per i diritti civili.

Proprio Zellner, nato a Mobile in Alabama e ancora in vita, è stato uno dei primi bianchi del sud ad impegnarsi nel movimento per i diritti civili negli anni ’60. Numerose le proteste e le marce alle quali ha preso parte. Ma non solo, ha anche affrontato diversi arresti e minacce di morte. E proprio la sua esperienza come attivista per i diritti civili lo ha portato a lavorare con figure molto importanti come ad esempio Martin Luther King Jr, Fannie Lou Hamer e Rosa Parks.

La pellicola sopracitata si conclude con il montaggio di una serie di filmati del vero e proprio Bob Zellner. E poi ancora è anche presente un montaggio legato a John Lewis, suo mentore scomparso nel 2020.


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