Jake La Furia ribadisce, ancora una volta, che non è quelli di Mi Fist e in fondo non gliene frega nemmeno molto.
È probabilmente il masterpiece del rap italiano di inizio millennio. Per molti (compreso lo scrivente) è la ragione per cui il rap è divenuto il genere musicale di riferimento.
Parliamo di Mi Fist, album uscito nel 2003 e diventato negli anni una pietra miliare del rap italiano (oltre che la ragione per cui il genere nel Bel Paese non è morto – e in tal senso sarebbe da menzionare anche Mr Simpatia di Fabri Fibra).
Nonostante tutti gli amanti del genere la pensino così, i Club Dogo hanno un rapporto ben differente con il loro album d’esordio (perché il precedente album, 3 MC’s al Cubo, era uscito come Sacre Scuole) e lo hanno esplicitato in più occasioni, tanto da chiamare il loro ultimo album prima della reunion del 2024 Non siamo più quelli di Mi fist.
D’altra parte, era diventata quasi meme questa espressione: sul web che parlava di rap (ben prima delle odiose reaction) era una frase ricorrente, quella che i Club Dogo non erano più quelli di Mi fist.
D’altra parte, nessuno di noi è più quello che era quando aveva 20 anni.
E se io posso esserne dispiaciuto, Guè e Jake La Furia non lo sembrano affatto: d’altra parte poi è arrivata la fama, sono arrivate tante tante tante altre rime “spaccanti”(per dirla alla Bova) e allora perché rimanere incastrati in Mi Fist.
Jake La Furia e il rapporto con Mi Fist
Proprio Jake La Furia è tornato sul tema, una decina di giorni or sono:
“Ogni volta che dicono che Mi Fist è il disco della vita, io lo capisco, ma a me fa un altro effetto. Mi Fist è un disco che ho fatto completamente incosciente, bevendo otto Faxe da un litro mentre registravo, più il carico del resto. Per cui è come Santana a Woodstock, che gli chiedono “Come è stato suonare a Woodstock?” E lui: “Boh, ero tutto fatto non mi ricordo niente”. Dici come erano quegli anni lì? Boh! Divertenti, credo”.
Insomma, ok, Mi Fist tutto bello, ma anche basta (ed è forse giusto che sia così, a 46 anni).
D’altra parte già dieci anni fa, ospite di Wad Caporosso a Hip Hop Tv, aveva dichiarato più o meno lo stesso, esprimendosi forse anche in maniera più netta:
“La gente si affeziona alle cose che fai molto di più di te. Per me MI FIST è stato un disco sicuramente importante, ma che non me ne frega.. un ca, cioè, nel senso.. È stato un bel disco che ho fatto, mi sono divertito eccetera. Ma non è, come posso dire, una pietra miliare della mia vita”.
Facendo quindi un passo ancora più indietro, all’album del 2010 Che Bello Essere Noi, Jake La Furia cantava in voi Non Siete Come Noi
“Io sono Jake e non sono mai stato un b-boy
Non sono più quello di Mi-Fist, quindi? Cazzo vuoi?”
Quindi basta, non citiamo più Mi Fist; al massimo ascoltiamolo silenti, tergendo la lacrimuccia che ci esce pensando all’adolescenza e pensando che siamo dei cazzo di adulti. Dei cazzo di adulti.
(Ok, ascoltiamone una traccia un’ultima volta).
(Il meglio suono è il silenzio)
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