Ozzy Osborne è morto: perché era famoso e le sue migliori canzoni

Il mondo della musica è in lutto: è scomparso all’età di 76 anni Ozzy Osborne, frontman dei Black Sabbath, band pioniera dell’heavy metal fondata nel 1968. Ozzy contribuì a creare un genere nuovo, oscuro e rivoluzionario.

Nel 1979, dopo essere stato allontanato dai Black Sabbath per problemi legati all’abuso di alcol e droghe, Ozzy intraprese una fortunata carriera solista. Il suo primo album, Blizzard of Ozz (1980), conteneva brani cult come “Crazy Train” e “Mr. Crowley”. In passato collaborò con leggendari chitarristi come Randy Rhoads, Zakk Wylde, e Tony Iommi (nei suoi ritorni con i Sabbath).

Nel 2002 Ozzy diventò una celebrità globale grazie al reality “The Osbournes” su MTV, che mostrava la sua vita quotidiana (caotica e divertente) con la moglie Sharon e i figli Kelly e Jack. Questo ha fatto di lui un’icona anche per chi non ascoltava heavy metal.

Lottò per decenni con la dipendenza da sostanze, problemi mentali e fisici. Nel 2020 ha rivelato pubblicamente di avere il morbo di Parkinson, e negli ultimi anni era spesso costretto a muoversi con l’assistenza di un bastone o una sedia a rotelle. Nonostante tutto, ha continuato a fare musica e persino a esibirsi, fino al suo ultimo show nel luglio 2025.

Qui di seguito i brani più rappresentativi del cantante:

  1. Crazy Train (1980)
    “I’m going off the rails on a crazy train…”
    – Questa è Ozzy in purezza: energia esplosiva, follia controllata, melodia rock con messaggi oscuri. È la sua firma.

  2. Paranoid (Black Sabbath, 1970)
    Breve, ruvida, inarrestabile.
    – Scritta in pochi minuti, è diventata l’inno del disagio giovanile. Ozzy canta l’ansia e l’incomprensione come pochi.

  3. Mr. Crowley (1980)
    Oscura, teatrale, esoterica.
    – Racconta il lato occulto e mistico di Ozzy, tra organi da chiesa e assoli neoclassici. Molto rappresentativa della sua personalità.

  4. No More Tears (1991)
     Intensa, cupa, personale.
    – Racconta i suoi fantasmi interiori, con un sound epico. È la maturità artistica di Ozzy negli anni ’90.

  5. Mama, I’m Coming Home (1991)
    Il suo lato umano.
    – Dedicata a Sharon, è la confessione tenera di un uomo che ha fatto mille errori, ma vuole tornare a casa. Mostra che Ozzy era anche cuore, non solo durezza.

 

 

 


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