La verità sulla foto dell’allenatore dello Zambia e della sensuale intervistatrice (spoiler: che non esiste)

Boccaloni, altro che non siamo boccaloni. Il web ci avrebbe dovuto aiutare a diventare persone migliori ma a quanto pare non è che sia andata proprio così: siamo diventati dei creduloni cui, per altro, bastano un paio di tette per sbarellare.

Per quanto riguarda questo secondo aspetto, già ben prima del web avevamo una predisposizione a essere abbindolati dalla ghiandola mammaria (Silvio Berlusconi non avrebbe creato un impero televisivo portando davanti allo schermo ragazze procaci più o meno vestite, a partire dalle ragazze fast food di Drive In), per quanto riguarda invece l’essere boccaloni – il web sicuramente ha portato la situazione al livello seguente.

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Usiamo quello che è uno dei titoli che potrebbe essere stato scritto in merito alla foto che vedete in evidenza qui in alto.

È il fotogramma di una procace giornalista che intervista un allenatore – il Commissario Tecnico dello Zambia Moses Sichone, secondo quanto riportato da fanpage / pagine Instagram di tutto il mondo e da qualche sito poco attento voglioso di fare click.

Poco attento per tante ragioni: l’allenatore ha indosso una maglia Puma (laddove lo sponsor tecnico dello Zambia è nike) e il logo è quello di un club – il club sudafricano Mamelodi Sundowns.

E infatti l’uomo non è Moses Sichone, ma Pitso Mosimane, allenatore fra il 2012 e il 2020 del club in questione.

E fin qui tutto bene, non è necessario essere esperti di calcio africano.

La cosa che colpisce ancor più è che questa presunta intervista virale – che l’Intelligenza Artificiale di Google riporta come reale (attenzione all’IA!) – non è mai accaduta, al netto dei protagonisti.

L’intervistato, dicevamo, non è Moses Sichone – ma soprattutto l’intervistatrice non esiste.

Ci dispiace fare i guastafeste, ma le cose stanno così.

E com’è che siamo così certi di questa cosa?

Perché qualche buonuomo, che a differenza di tutti gli altri che si sono assiepati nei commenti a scrivere (Chi è l’intervistatrice? Instagram dell’intervistatrice? – ovviamente con termini molto meno edulcorati), ha fatto qualche ricerca e ha verificato che l’immagine è chiaramente generata dall’Intelligenza Artificiale e l’intervistatrice NON ESISTE.

E per provarlo ha postato la foto originale, modificata ad hoc per l’occasione

Facciamo molta molta attenzione a quello in cui crediamo (non più solo quello che condividiamo, ma anche solo quello in cui crediamo) perché il fotorealismo è morto – e anche noi non ci sentiamo un granché bene.


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