Il successo di Laura Pausini
Laura Pausini torna in pista con il nuovo album alle porte. Domani 26 gennaio, uscirà il suo nuovo singolo “Non è detto” che farà da apripista a tutto il suo progetto discografico. Si concede, quindi, una lunga intervista a Vanity Fair, che le dedica la copertina, dove racconta le paure sconfitte e quelle che ancora la perseguitano. Ripercorre la sua lunga carriera, e l’importanza della sua famiglia.
Dopo la vittoria nella categoria Nuove Proposte di Sanremo 1993 tutto è cambiato:
«L’impatto con il successo era stato devastante. Per molti anni non ero riuscita a essere me stessa. Era tutto gigante e tutto eccessivo, ma io non avevo alcuna voce in capitolo… Mi sentivo una bambolina trascinata qui e là. La svolta accadde in America. Mi ero trasferita lì per qualche mese e venni trattata come quella che non volevo essere e men che mai diventare… Mandai a fare in culo un grande capo delle major Usa e scoprii una parte di me che non conoscevo. La parte della ribellione… E mi rese molto orgogliosa… Permettere agli altri di non farmi crescere nel momento in cui era necessario farlo restava una mia precisa colpa, ma dire il primo no fu importantissimo. O reagivo e mi assumevo delle responsabilità, o cadevo per sempre. Scelsi di reagire e da allora sono diventata una decisionista. Prendo tutte le decisioni, quasi sempre in modo drastico. Perché le decisioni non sono mai morbide, le decisioni non possono accontentare tutti».
Le paure della cantante
Parlando dell’uscita del suo nuovo album Laura ha spiegato come mai lei stessa è portata a vivere questo debutto con una costante paura: “Temo sempre di non essere all’altezza di quello che la gente si aspetta da me” ha dichiarato la Pausini, la stessa che ha venduto ben 80 milioni di dischi in tutto il mondo. “Sono proprio quegli 80 milioni a bloccarmi” dichiara la cantante “La paura di deludere il pubblico non mi abbandona mai”.
L’importanza della famiglia
Uno spirito ribelle e vagamente folle, quello della Pausini, che scorre nel sangue della sua famiglia:
“Sono una brava ragazza, ma resto un po’ pazza. Siamo un po’ matti, noi Pausini, E quella vena di follia mi ha salvato la vita”. Dandole la forza di fare di testa sua. Come oggi che decide di uscire con il nuovo disco, Fatti sentire, a marzo, che per la musica è bassa stagione. “Mi dicevano: Esci a Natale. Ma mi sono imposta”.
Sa da dove viene quello spirito.
“Sono testarda come mia nonna. La madre di mio padre si chiamava Maria. Era la meravigliosa pazza di casa, accoglieva in un giardino grande come un fazzoletto tutti i gatti e i cani randagi del paese, ce l’aveva con gli uomini e non si radeva da quando, dopo quattro anni di matrimonio, suo marito era morto all’improvviso. Non l’aveva assolto per l’abbandono prematuro: ‘Sono cattivi i maschi, finiscono per lasciarti sempre da sola’”
La Pausini continua nel ricordo di sua nonna e indugia sui particolari.
“Con i suoi baffi e il suo volto rugoso, con la sua voce roca, la sua forza straordinaria e il suo grande culone – l’unico della famiglia, che chissà perché, tra tutti i Pausini, ho avuto in sorte soltanto io – nonna Maria sognava di andare al Dancing Pamela, in balera… Stava male ma continuava a radunare animali nel cortile, ad imprecare verso il cielo, ad andare in minigonna sulla pista, e più d’uno pensava fosse immortale. Quando arrivò il momento mi chiese la playlist per il suo funerale: Tango delle Capinere e Parlami d’amore Mariù. ‘La voglio a tutto volume, Laura, che la sentano tutti’. Andò proprio così e Solarolo, con le sue 3500 persone, finì per considerarci come sempre ci aveva considerato: degli eccentrici”.
Tutti i successi della cantante
Laura Pausini, ha ricevuto in totale 255 dischi di platino e nella sua carriera pluri-ventennale, tra i più prestigiosi premi musicali, si è aggiudicata: un Grammy Award, tre Latin Grammy Awards, sei World Music Awards, di cui uno alla carriera, quattro Lo Nuestro Award e tredici Italian e Wind Music Awards.
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