Un colore può far impazzire? Secondo Lovecraft e Nicolas Cage sì

18 Settembre 2019 Off Di Lorenzo Carbone
Un colore può far impazzire? Secondo Lovecraft e Nicolas Cage sì

Nel 1928, un uomo, che verrà conosciuto in tutto il mondo come “il Solitario di Providence“, scrisse uno dei suoi più grandi capolavori “Il Colore venuto dallo Spazio“. Costui era un personaggio estremamente riservato, continuamente perseguitato da incubi che lo stavano portando sull’orlo della follia, questa persona rispondeva al nome di H.P Lovecraft , padre del cosiddetto “Horror Cosmico“.

Nel “Colore venuto dallo Spazio” un team di scienziati scoprono una sostanza misteriosa contenuta dentro un’asteroide che si è schiantato sulla Terra. Questo liquido presenta qualcosa di veramente eccezionale, visto che è un colore non presente in natura… e che non è comprensibile all’occhio e all’intelletto umano. Questa caratteristica, la quale ai più potrebbe sembrare senza senso, porterà alla follia tutti coloro che hanno avuto la possibilità di vedere questo misterioso liquido.

Tra i protagonisti di questo racconto del terrore troviamo Nathan Gardner, interpretato dal celebre Nicolas Cage (nome d’arte di Nicolas Kim Coppola), il quale dovrà cercare di mantenere la propria sanità mentale, mentre tutto intorno a lui, la realtà diventa sempre più vacua e sembra che il colore si sia impossessando della sua mente.

Il film, presentato per la prima volta al Festival del Cinema di Toronto, ricevuto critiche sia positive che negative, tra le quali possiamo trovare quella di Joe Lipsett  di Bloody Disgusting

“Per quasi tutta la seconda metà del film, i personaggi si comportano in maniera irrazionale (…) Sono soggetti a improvvisi e violenti sbalzi di umore oppure reagiscono a eventi spaventosi come se fossero estranei ad essi. (…)  Color Out of Space vira verso il camp tutte le volte che Cage è in scena (…) il problema è legato al fatto che il pubblico è pronto a farsi una risata davanti a ogni singola battuta, dialogo o reazione dell’attore. Ispira risate anche quando lo vediamo recitare in scene serie o tenere. E non è una cosa da cui il film trae beneficio”

Di tutt’altro parere invece è Adam Nayman di Cinema scope:

“Se il film diventerà un cult sarà grazie a Cage e al modo folle con cui pronuncia le sue battute. Quello funziona più delle atmosfere di Lovecraft e i temi filosofici”

Lorenzo Carbone