L’appuntamento di (V.I.P) di oggi sarà con un intervista ed un progetto molto interessante insieme alla travel blogger Francesca Di Pietro. Un idea nata grazie alla sua passione per i viaggi. Il progetto www.viaggiaredasoli.net unisce anche le competenze nel campo della psicologia di Francesca Di Pietro che in un unicum fatto di comunicazione ci parlerà di un percorso molto particolare ma sicuramente funzionale per la persona e per la vita di tutti i giorni.
D: Come e quando nasce il progetto viaggiaredasoli?
R: Il mio sito nasce nel 2012, dopo un lungo viaggio in Sudamerica mi ero accorta che c’erano pochissimi italiani che viaggiavano da soli, a dire il vero non ne avevo incontrato neanche uno. Così ho pensato che forse le persone avessero un’idea sbagliata del viaggio in solitaria e iniziando a scriverne l’avrebbero cambiata. Infatti il sito ha raccolto subito moltissimo interesse ed in pochissimi anni è diventato un luogo di riferimento per molti viaggiatori.
D: Nel tuo profilo leggiamo anche che sei Travel Psychologist e Coach, spiegaci meglio questa figura.
R: Sono una psicologa e coach, ho lavorato per molti anni sull’apprendimento del adulto e sui processi di carriera. Mi sono occupata anche di outdoor training che è una forma di formazione destrutturata in cui l’individua apprende con esperienze diverse dalla sua quotidianità e di forte impatto emotivo. così viaggiando per molti mesi mi sono resa conto che il viaggio in solitaria può essere letto in molti casi come un outdoor più grande e ho iniziato a leggerne i punti in comune. Piano piano ho iniziato a scriverne sul web, a fare ricerca, fino al punto di strutturare una metodologia che partisse dal coaching e che introducesse l’elemento viaggio come strumento per velocizzare ed intensificare l’apprendimento. Tutte le mie consulenze sono on line, aiuto le persone a lavorare su se stesse viaggiando, Ho anche scritto un libro in merito, disponibile su Amazon che ha venduto circa 7000 copie e a giugno uscirà la seconda edizione edita Feltrinelli.
D: Ci racconti il tuo viaggio più emozionante?
R: Ogni viaggio è emozionante, forse quello più significativo per me è stato il primo lungo in Sudamerica , perchè era la prima volta che viaggiavo per mesi, che mi trovavo da sola per così tanto tempo, in un contesto ricco di stimoli e di incontri. Sicuramente è stato il viaggio che mi ha cambiato la vita.
D: Tra i tanti paesi e nazioni che ha visitato, quello che stato più avventuroso?
R: Non sempre sono i paesi ad essere avventurosi, ma è il modo in cui li si esplora, inoltre ognuno di noi ha un’idea molto diversa d’avventura. Non saprei davvero cosa rispondere diciamo che la transmongolica è stata un viaggio sicuramente epico, in due mesi ho viaggiato da Mosca a Pechino passando circa 20 giorni in Mongolia in jeep e tenda. Quando vivevo in Sudafica ho attraversato praticamente tutto il paese in macchina , ci sono stata per 5 anni di seguito, ho viaggiato in Namibia con la tenda sulla macchina e ho fatto un overland tra Botzwana e Zimbabwe, anche se ero sempre in lodge, sicuramente la natura selvaggia è avventurosa. Anche quest’estate sono stata per 6 settimane in Messico, un paese che conosco abbastanza bene, ma l’itinerario e le vicissitudini hanno reso il tutto abbastanza avventuroso, anche di più di quello che stavo cercando.
Sergio Cimmino
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