Le mie poesie non cambieranno il mondo, chi è stata Patrizia Cavalli? Che malattia aveva?

8 Dicembre 2023 Off Di Alessia D'Anna
Le mie poesie non cambieranno il mondo, chi è stata Patrizia Cavalli? Che malattia aveva?

Patrizia Cavalli, una delle più importanti poetesse contemporanee italiane, è scomparsa all’età di 75 anni, nel 2022. Originaria di Todi, nata il 17 aprile 1947, ha trascorso gran parte della sua vita a Roma, dove ha approfondito gli studi in Filosofia e ha costruito la sua carriera legata strettamente alla casa editrice Einaudi, pubblicando numerose raccolte poetiche. Durante gli anni romani, ha instaurato una forte amicizia con un’altra autrice di rilievo nella letteratura italiana, Elsa Morante.

La carriera poetica di Patrizia Cavalli

In un’intervista al Corriere della Sera, Patrizia Cavalli aveva espresso il suo debito nei confronti di Elsa Morante, autrice de “L’isola di Arturo” e “La Storia”, ricordando un episodio significativo legato a una cena in compagnia anche di Sandro Penna. Morante, con fermezza, ha sottolineato la sua identità poetica in risposta alla provocazione di Penna. Anni addietro a Cavalli era stata diagnosticata una forma di cancro.

Tra le opere più significative di Patrizia Cavalli si annoverano diverse raccolte poetiche come “Poesie 1974-1992”, “Sempre aperto teatro”, “Pigre divinità e pigra sorte”, “Datura” e “Vita meravigliosa”. Non solo poetessa, ha esordito anche nel mondo della prosa con “Con passi giapponesi” e si è distinta come traduttrice di opere letterarie. La sua collaborazione con la musicista Diana Tejera ha dato vita a spettacoli e ad un album di canzoni dal titolo “Al cuore fa bene far le scale” (Voland 2012).

Il rapporto con la malattia

Prematuramente la Cavalli aveva scoperto di essere affetta da cancro. Prima di morire, nel corso di un’intervista aveva rivelato il suo rapporto con la malattia, passando dall’ipocondria alla concreta manifestazione del cancro. Questo cambiamento ha sconvolto la sua percezione, mettendo fine alla paura derivante dall’ipocondria. Nonostante gli elogi sulla sua forza interiore, la scoperta della malattia non l’aveva resa depressa.

Non a caso, spesso, nelle sue parole, la poetessa affronta la morte con determinazione, desiderando uno scontro alla pari, pur consapevole dell’inevitabile esito. La sua poesia riflette la volontà di confrontarsi apertamente con questo tema universale.