Eugenio Montale e le sue interviste incredibilmente attuali: “Fra qualche anno l’ Italia sarà piena di disoccupati intellettuali”

29 Aprile 2020 Off Di NonSolo.Tv
Eugenio Montale e le sue interviste incredibilmente attuali: “Fra qualche anno l’ Italia sarà piena di disoccupati intellettuali”

E’ stato una delle personalità più importanti del 1900 in Italia.

Nato nel 1896 a Genova, Eugenio Montale ha rappresentato un pezzo di storia della letteratura in Italia (vincendo un Nobel nel 1975).

E’ stato anche giornalista e senatore a vita.

E in questa occasione riportiamo – come ha fatto Dagospia sulla scorta de ‘La Repubblica’ – alcuni frammenti tratti da ‘Interviste a Eugenio Montale (1931-1981)’.fsi

Frammenti interessanti ed incredibilmente attuali.

A partire dalle cose che spaventavano di più Montale: “L’ istruzione obbligatoria, il suffragio universale, e il voto alle donne (tutte cose, purtroppo, necessarie)”.

Quindi, un pensiero sul fascismo (cui si oppose non iscrivendosi mai al PNF) – a quattro giorni dal 25 aprile: “Certo il fascismo fu una tirannia, ma solo per quelli che si occupavano attivamente di politica. Tutti gli altri hanno vissuto prosperando alle ombre del regime. Solo pochi si opposero, e non parlo di gesti clamorosi, che li portarono al confino o all’ esilio, ma di opposizione di coscienza, anche in silenzio. Perciò mi hanno fatto sempre ridere quelli che dopo la Liberazione si sono ammantati di meriti mai vissuti“.

E sul Nobel ricevuto: “Dovrei dire cose solenni, immagino. Mi viene un dubbio: nella vita trionfano gli imbecilli. Lo sono anch’ io?”

Per finire, una battuta del 1973 su come sarebbe stata l’Italia dopo qualche anno: “Fra qualche anno l’ Italia sarà piena di disoccupati intellettuali, forniti di titoli di studio che non varranno più nulla… Nessuno si rassegna più alla propria condizione, l’ autorità religiosa e del pater familias diminuisce ogni giorno, la filosofia è morta, siamo guidati da gente mediocre, la società ha bisogno di uomini di modesta levatura che sappiano fare un mestiere e basta…”.

E com’è l’Italia adesso, Raffaele Alberto Ventura?