Lo sfogo di Susanna, la prostituta in bicicletta della Salaria: “Rischio la vita”

5 Giugno 2020 Off Di NonSolo.Tv
Lo sfogo di Susanna, la prostituta in bicicletta della Salaria: “Rischio la vita”

E’ una storia che adesso ha assunto toni drammatici, quella di Susanna – la prostituta in bicicletta della Salaria (nota strada capitolina, nota anche per la prostituzione) di cui hanno parlato Le Iene qualche tempo or sono e di cui ha parlato la stessa donna a La Zanzara.

“Sto malissimo, guarda. Ormai ce l’hanno con me. E’ una storia molto brutta. A febbraio mi hanno bruciato la baracca dove lavoro. Adesso se l’è presa una rumena. E’ andata lì e lavora al posto mio. E già questo è un segnale chiaro. Sicuramente si tratta del racket. L’altro giorno ho provato a tornare sulla Salaria a fare un giro con la bicicletta. Era una bella giornata e mi son detta vediamo se capita qualcuno. Stavo pedalando tranquilla e mi arriva una macchina a gran velocità da dietro e mi dà una botta violenta, così mi fa cadere e scappa via avanti. Più chiaro di così…”: ha raccontato Susanna a Cruciani e Parenzo.

Susanna ha quindi aggiunto, parlando di quelle che ritiene le ragioni di queste ritorsioni: “Sicuramente si sono rotti il cazzo che vado lì. Perché oramai sono famosa. Voi mi avete fatto diventare una star. Sono venuti tutti qui da me. Poi voi lo sapete, a me piace il sesso, l’ho detto mille volte”.

Già durante l’intervista rilasciata alle Iene (che potete vedere cliccando qui) Susanna aveva parlato di un’altra aggressione.

In questo caso, però, si tratta con ogni probabilità di qualche magnaccia, non di uno psicopatico come nella precedente occasione: “Sì, sicuro. Ma scusate, la domenica pomeriggio alle due non c’è una macchina. Possibile che questi non mi hanno visto che stavo pedalando? Mi sono venuti addosso apposta. Hanno detto: la famo casca’, così questa non viene più, se semo rotti er cazzo. E’ così, è così. Voi non sapete come sto”.

Susanna ha quindi deciso di cambiare: “Non credo andrò più sulla Salaria perché rischio la vita. Non sono morta perché sono allenata, faccio cento chilometri al giorno e so cadere. Sono vent’anni che pedalo. Ma questa caduta mi ha rovinato. Non riesco a piegare la gamba. Chissà quando potrò riprendere ad andare in bicicletta. Ho paura a tornare sulla Salaria, penso che non ci tornerò più. Io non voglio morire. Lavorerò in un altro modo. Lì mi sentivo a casa mia”.

Di seguito l’intervista integrale: