Shaun King incita ad abbattere le statue di Gesù giudicate razziste

23 Giugno 2020 Off Di Flavia Nicolosi
Shaun King incita ad abbattere le statue di Gesù giudicate razziste

L’attivista di estrema sinistra Shaun King lunedì ha affermato, sui suoi social media, che tutte le immagini che raffigurano Gesù come un ‘europeo bianco’ dovrebbero essere demolite perché sono una forma di ‘supremazia bianca’.

King ha fatto le sue osservazioni su una serie di post su Twitter, contemporaneamente al fatto che monumenti storici e statue sono diventati gli obiettivi di rabbia e atti vandalici durante le proteste di Black Lives Matter, a seguito della morte di George Floyd per mano di un poliziotto americano, il mese scorso.

La distruzione e rimozione di monumenti, che prosegue negli Usa con l’appoggio tacito o esplicito di leader e amministratori del Partito democratico, ma anche di alcuni Repubblicani, ha interessato dapprima le raffigurazioni di leader o personalità confederate, ma si è ormai esteso a qualunque monumento raffiguri personalità di ascendente europeo, inclusi padri fondatori come Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt.

Sì, penso che anche le statue dell’europeo bianco che sostengono essere Gesù debbano essere abbattute. Sono una forma di suprematismo bianco, lo sono sempre state”, ha scritto ieri King sul proprio profilo Twitter. Al momento il social media non ha adottato alcun provvedimento nei confronti dell’autore del post.

Inoltre ha aggiunto: “Nella Bibbia, quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi, indovinate dove sono andati? EGITTO! No Danimarca. Abbattetele. “

Le reazioni su Twitter sono state contrastanti. Alcuni erano d’accordo con la posizione di King, mentre altri hanno sottolineato che culture diverse dagli europei bianchi hanno raffigurato Gesù in modo simile alla comunità locale, prendendo le distanze dalle affermazioni estremiste di King.

Nelle ultime settimane il movimento Black Lives Matter ha ricevuto il sostegno esplicito e donazioni multimilionarie di personalità pubbliche e grandi aziende Usa, che hanno eletto il movimento a legittimo portavoce degli interessi della comunità afroamericana Usa.