Tre manifesti a Ebbing, Missouri: la storia vera dietro il film del 2017

10 Settembre 2020 Off Di Annarita Faggioni
Tre manifesti a Ebbing, Missouri: la storia vera dietro il film del 2017

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è il film che andrà in onda stasera, alle ore 21,20 su Rai Tre.

Il titolo originale del film è Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Pochi sanno, però, che la storia raccontata nella pellicola del 2017 è in parte vera. Ecco cosa è successo.

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: la storia vera dietro al film

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è una pellicola del 2017 che racconta una storia. Tutto parte da Mildred Hayes, che è una madre che ha perso la figlia a seguito di un crimine brutale. Notando che ci sono dei manifesti in disuso all’ingresso della cittadina, la donna decide di affittare gli spazi per costringere la polizia a indagare.

Infatti, 8 mesi prima, la ragazza era stata violentata e bruciata viva e non c’era ancora alcun colpevole. I tre manifesti dicono, nero su bianco:

“Raped while dying”. “And still no arrest?”. “How come, Chief Willoughby?”.

ovvero

“Violentanta mentre moriva”. “Non c’è ancora un arresto?”. “Come ti stai muovendo, Sceriffo Willoughby?”.

La comunità, però, invece di chiedere giustizia, difende lo sceriffo e maltratta con atti anche brutali sia la donna che l’altro figlio, che all’epoca andava a scuola.

La storia, così come è stata scritta, però, non è vera! Infatti, l’idea nasce quando lo sceneggiatore e produttore McDonagh ha visto due manifesti che raccontavano una storia molto simile. Da qui, l’idea di portare avanti un film che andasse anche contro le disuguaglianze.

In più, da quando è uscito il film, l’idea è sembrata ottima in casi del genere negli Stati Uniti, oppure in proteste come quella dei Black Lives Matter. Quindi, la storia esatta è inventata, ma tante storie vere sono molto simili a quella che Rai Tre presenta stasera, alle ore 21,20.

Il film ha partecipato alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 4 settembre 2017 e al successivo Festival Internazionale di Toronto (Canada). Seguì la partecipazione a:

  • Festival internazionale del cinema di San Sebastián,
  • BFI London Film Festival,
  • Zurich Film Festival,
  • Festival internazionale del cinema di Mar del Plata.

Il film ha vinto il Premio Oscar 2018 per miglior attrice a Frances McDormand e miglior attore non protagonista a Sam Rockwell. In quell’anno, vinse anche diversi Golden Globe per:

  • Miglior film drammatico;
  • Migliore attrice in un film drammatico a Frances McDormand;
  • Miglior attore non protagonista a Sam Rockwell;
  • Migliore sceneggiatura a Martin McDonagh.

Tra i vari premi, c’è anche il David di Donatello per miglior film straniero nel 2019.

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