Preferisco il paradiso: la storia vera di San Filippo Neri

3 Novembre 2020 Off Di Luca Luppino
Preferisco il paradiso: la storia vera di San Filippo Neri

Stasera alle 21.25 su Rai 1, verrà trasmesso Preferisco il Paradiso.

Il film racconta, seppur con qualche libertà poetica, la storia del santo Filippo Neri, vissuto nel 1500.

Il film nasce come uno sceneggiato televisivo in due puntate. É diretto da Giacomo Campiotti e co prodotta da Lux Vide e Rai Fiction, ed ha come interprete principale Gigi Proietti.

Trama

Il prete Filippo Neri, partito dalla Toscana giunge a Roma per imbarcarsi per le indie come missionario.

Giunto allo stato pontificio scopre dunque che la nave con la quale avrebbe viaggiato è già piena. Camminando sconsolato per le strade di Roma si imbatte in un gruppo di trovatelli che malmenano un uomo, e li scaccia.

L’uomo, per riconoscenza lo assumerà come tutore per i propri figli.

Filippo Neri, oltre a fare da tutore ai figli del suo nuovo amico, rintraccia i trovatelli per istruire anche loro.

Negli anni, il prete porta avanti la sua impresa organizzando un oratorio dedito alla catechesi, dando vita al catechismo.

Nel film si susseguono anche una serie di personaggi amici e nemici, come il trovatello mezzapagnotta, il superbo e arrivista Aurelio, l’invidioso cardinale Capurso ed il nuovo papa Sisto V.

Filippo Neri

Filippo Neri fu un prete Presbitero Toscano, nato nel 1515.

Visse dai suoi 18 anni in avanti a Roma, dove si dedicò alla preghiera ed alla povertà. Vivendo volontariamente per strada, per vari anni, ebbe modo di interagire con i giovani di Roma che si dice conquistasse con la sua simpatia.

Divenuto sacerdote a 35 anni, si dedicò alla confessione e divenne famoso a Roma per la sua pazienza e disponibilità.

Si ricorda inoltre come la sua fama con i poveri avesse suscitato le invidie di altri sacerdoti, nonché come la sua pazienza e la gentilezza gli permisero di farseli poi amici.

Filippo Neri diede vita all’oratorio, in cui educò diversi giovani presi dalla strada e alcuni dei quali divennero poi monaci e sacerdoti a loro volta.

Il suo lavoro ebbe un successo tale che nel 1575 Papa Gregorio XIII, come riconoscimento, eresse la Congregazione dell’oratorio.

Anni dopo gli fu anche offerta la carica di Cardinale dal papa Clemente VIII, per averlo consigliato nella riconciliazione con Enrico IV di Francia. Famosamente, il santo rifiutò, puntando un dito al cielo ed affermando “preferisco il paradiso“.

Filippo Neri fu santificato 1622 ed è ancora oggi chiamato spesso “Il Santo della gioia” e “il giullare di Dio”, per ricordarne lo spiccato senso dell’umorismo.