C’è Posta per te, De Filippi parla di un app per controllare i messaggi del partner: ecco il nome

21 Febbraio 2021 Off Di KatiaDiLuna
C’è Posta per te, De Filippi parla di un app per controllare i messaggi del partner: ecco il nome

La conduttrice di C’è posta per te consiglia “per scherzo” una app per controllare i messaggi del partner a distanza: i telespettatori in visibilio

Nella puntata di sabato 20 febbraio di C’è posta per te, i telespettatori hanno assistito alla storia di Arianna e Andrea. Lei se n’è andata dopo un anno di convivenza, perché certa che lui l’abbia tradita. Il ragazzo però le dichiara che i suoi sospetti sarebbero alquanto infondati. La ragazza però lo pizzica a chattare con un’altra ragazza su Facebook e a quel punto lo lascia.

Andrea ammette che, nei panni di Arianna, avrebbe commesso lo stesso errore, anche perché è recidivo e ha una serie di scappatelle alle spalle. Il ragazzo inoltre spiega che questo comportamento è dovuto alla sua insicurezza, che lo spinge ad avere bisogno di conferme da parte di altre donne. La sua fidanzata Arianna lo sapeva e lo ha sempre scoperto. Andrea ha chiamato la redazione di C’è posta per te per farsi perdonare da Arianna.

A quel punto, Maria De Filippi ha aperto qualche siparietto e ha iniziato a parlare ( forse per scherzo) di app specifiche per controllare il partner a distanza. Uno strumento che consente di leggere i messaggi che il partner invia a ipotetici amanti o ad altre persone. In tanti si sono scatenati sui social, soprattutto su Twitter, dove si sono chiesti come si chiamasse l’app in questione.

Altri invece hanno spiegato di essere piuttosto contrari a questo tipo di strumento, poiché nella coppia ci dovrebbe essere fiducia reciproca.

Insomma, il pubblico si divide in due, e intanto il nome dell’app è uscito allo scoperto: si tratta di MySms, un’applicazione che si collega al cellulare del tuo partner per ricevere i messaggi che invia ad altre persone.

Davvero le persone credono in una relazione dove ci sia controllo piuttosto che libertà e rispetto reciproco?