Tragedia a Vapore | Curiosità sull’opera teatrale in scena su Rai 5

31 Gennaio 2023 Off Di Alessia D'Anna
Tragedia a Vapore | Curiosità sull’opera teatrale in scena su Rai 5

Di opere teatrali con un certo spessore ne abbiamo tante, ma alcune lasciano il segno più più altre. È il caso di Tragedia a Vapore, opera parodica che andrà in onda nel pomeriggio di Rai 5. Per qualche info in più, continua a leggere qui di seguito.

La posizione della letteratura nei riguardi di Tragedia a Vapore

Il titolo completo dell’opera è Francesca da Rimini Tragedia a vapore. Si tratta di un testo che spesso in letteratura viene considerato precursore della teatralità pirandelliana. Questa parodia di Petito fa leva sull’opera originale “Francesca da Rimini” ma ne trae ispirazione facendo leva sulla parte più ironica. Proprio nel momento in cui la protagonista sta per salire su palco, liti, zuffe e bizze d’amore ne impediscono l’esibizione.

Se da un lato ci sono i personaggi a rendere la trama movimentata, dall’altra c’è un obbligo impaziente, che non riesce ad aspettare più a sipario chiuso. Fautore di una ribellione diventa una tale “Madame” francese recatosi in loco proprio per vedere l’opera. La parodia ha inizio proprio qui sulla “quarta parete”, senza tuttavia avere ancora alzato il sipario.

Curiosità sulla trama

Ad annunciare alla platea il problema circa l’esibizione è un tale Don Giovanni, “costretto” a sorbire le proteste del pubblico e a dover garantire allo stesso la messa in scena dell’opera. Non potrà quindi fare altro che chiedere un aiuto esterno, da Menicuccio, Don Gaetano, dal fido suggeritore Alfonso. Nessuno dei nuovi attori è preparato ad interpretare quei personaggi che Don Giovanni affida loro, e così sono costretti ad improvvisare. Teoricamente dovrebbe aiutare loro il suggeritore, ma anche quest’ultimo, impreparato, rende goffa la scena. Una scena che sarà comica ed originale, divertente ed esilarante.

A pubblicare l’opera fu lo stampatore De Angelis, il quale arricchì il titolo con “tragedia a vapore” proprio per dare una impronta del tutto nuova, in particolare per i futuristi emblematica per il “teatro sintetico”.