Non odiare, come finisce il film? Trama e spiegazione del finale

5 Maggio 2023 Off Di anastasia.r
Non odiare, come finisce il film? Trama e spiegazione del finale

Non odiare, è questo il titolo di un film del 2020 diretto da Mauro Mancini e con protagonisti celebri attori italiani. Ma, qual è la trama del film? E soprattutto, come finisce? Qui di seguito potrete trovare le risposte a tali domande.

La trama del film “Non odiare”

Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luka Zunic sono i protagonisti del film del 2020 intitolato “Non odiare” che fa riferimento ad un fatto di cronaca avvenuto in Germania nel 2010 quando un chirurgo ebreo si è rifiutato di operare un paziente con un tatuaggio nazista lasciando che fosse un collega ad operarlo al posto suo.

La pellicola, di genere drammatico, racconta quindi la storia di Simone Segre, chirurgo di origine ebraica figlio di un superstite della Shoah. L’uomo conduce una vita piuttosto tranquilla nel Borgo Teresiano di Trieste fino a quando un giorno si trova a dover soccorrere, per strada, un uomo vittima di un terribile incidente stradale. Ad un certo punto però si rende conto che la vittima ha tatuata sul petto una svastica e proprio in seguito a tale scoperta decide di non prestargli più alcun soccorso. E questo causa la morte dell’uomo.

Come finisce il film?

Non aver salvato la vita dell’uomo provoca nel chirurgo Simone Segre un grande un grande senso di colpa che lo porta a prendere una decisione molto importante ovvero quella di rintracciare la sua famiglia composta dalla figlia maggiore di nome Marica, un bambino di nome Paolo e un adolescente neonazista. E dopo averli rintracciati sceglie di prendersene cura assumendo la figlia dell’uomo defunto come collaboratrice domestica.

Il significato del film e del finale

Come affermato poc’anzi Simone Segre, il chirurgo interpretato da Alessandro Gassmann, in seguito all’incidente nel quale rimane coinvolto l’uomo prova a fare tutto il possibile per salvarlo. Fino a quando però, tra i tatuaggi che ricoprono il suo corpo ne scopre alcuni che inneggiano al nazifascismo. Simone a questo punto decide di fare un passo indietro e di non salvare l’uomo. Per lui ebreo, con un passato molto complicato e con un padre che si è visto costretto a curare i denti ai gerarchi tedeschi per potersi salvare, provare a tenere un nazista in vita è davvero tanto difficile e complicato, per non dire impossibile.

Molto importante è precisare che “Non odiare” si occupa di indagare quelli che sono i limiti del perdono. Il percorso lungo e doloroso del protagonista però ad un certo punto arriva a scontrarsi con quello di un fascista in erba che però non ha alcuna idea di cosa dice o di cosa fa.

Simone non perde mai occasione di combattere un fascista oppure di farsi giustizia fino a quando però un giorno tutto prende una piega diversa. Perdonare ciò che in realtà è da lui considerato imperdonabile è possibile oppure no? Anche se il titolo sembra indicare una buona strada ecco che non sempre nella vita reale le cose si rivelano semplici. Proprio l’impossibilità di dimenticare è ciò che più di tutto caratterizza il protagonista. Ma sarà proprio l’incidente che lo costringerà a guardarsi dentro e a tenere a bada il suo dolore.

A proposito della scelta del titolo il regista nel corso di un’intervista si è espresso affermando che questo fa riferimento “Alla possibilità di imparare a non odiare”. E ha poi aggiunto “Potrebbe sembrare utopico, ma sarebbe bello che considerarlo un nuovo comandamento laico. Che, poi, racchiude un po’ tutti gli altri comandamenti, perché non odiando tutto il resto può essere dato per assodato”.