Ariaferma, è una storia vera? Come finisce? Trama, location e curiosità

Ariaferma è il titolo di un film del 2021 di genere drammatico diretto da Leonardo Di Costanzo. Una pellicola alla quale hanno preso parte attori di grande fama tra cui Toni Servillo, Silvio Orlando e Fabrizio Ferracane. Ma, qual è la sua trama e come finisce? Qui di seguito sarà possibile trovare molteplici informazioni.

Trama del film Ariaferma

Ariaferma è ambientato nello specifico in un carcere ottocentesco in via di dismissione all’interno del quale sono rimasti solamente pochi detenuti e alcuni agenti. Proprio il personale di polizia penitenziaria ne festeggia la chiusura ma ecco che al mattino dopo arriva una notizia inaspettata. A causa di un disguido burocratico il trasferimento dei 12 detenuti rimasti nel carcere deve essere rinviato. La struttura però non dispone dei servizi necessari, anzi gran parte della costruzione è in rovina, la direttrice viene inviata presso un’altra destinazione e gli agenti rimasti si trovano costretti a dover gestire la situazione. I detenuti vengono tutti riuniti in poche celle nella zona centrale della struttura.

Con il trascorrere del tempo la situazione si fa sempre più difficile e riuscire a far rispettare le regole diventa davvero complicato. La tensione tra i vari personaggi diventa sempre più alta. Gaetano Gargiulo ad esempio si ritrova ad essere sfidato da un camorrista molto pericoloso, Lagioia, che riesce a dare vita ad una rivolta a causa della chiusura delle cucine e la distribuzione di cibi precotti. E proprio tale camorrista farà all’agente sopracitato una proposta ovvero quella di riaprire le cucine e preparare lui stesso i pasti sia per i detenuti sia per gli agenti. Una proposta accettata dall’agente che si propone di tenerlo sotto controllo in cucina.

Ma la situazione peggiora ancora di più quando un altro dei detenuti ovvero Fantaccini tenta il suicidio dopo aver saputo che l’anziana vittima di una delle sue rapine stava per morire. A sventare il suicidio è Lagioia che diventa anche il confidente di Fantaccini. Gargiulo invece prova a mantenere le distanze dal camorrista cercando di ridefinire i ruoli. Ma tutti cambia nel momento in cui a causa di un guasto alla centrale elettrica salta la corrente e carcerieri e detenuti si ritrovano a cenare tutti insieme attorno alla stessa tavola e con le poche luci rimaste.

Come finisce il film

Ma, come finisce Ariaferma? Un’altra emergenza avvicinerà ancora di più l’agente Gargiulo, diventato per anzianità il direttore del carcere, e il camorrista Lagioia. A causa di un disguido con il fornitore del cibo Lagioia si ritrova a dover improvvisare il pranzo per tutti, detenuti e carcerieri, raccogliendo le poche verdure rimaste nell’orto del carcere. Il pericoloso camorrista e l’agente si ritrovano quindi a trascorrere molto tempo insieme e a parlare della loro vita e soprattutto dell’infanzia che entrambi hanno trascorso a Napoli nello stesso quartiere. Proprio alla fine del film vengono mostrati tutti i volti di agenti e detenuti in attesa di scoprire il loro destino.

Curiosità sulla pellicola

Ariaferma è stato girato nello specifico nel 2020 all’interno dell’ex carcere di San Sebastiano di Sassari e prevedeva la presenza di attori professionisti ma anche di attori non professionisti. Proprio per amalgamare i due diversi tipi di recitazione ecco che il regista ovvero Di Costanzo, ha scelto di utilizzare una strategia particolare. Quale? Quella di assegnare ai due protagonisti rispettivamente la parte dell’altro. In questo modo ha fatto si che la loro interpretazione potesse in qualche modo non risultare in contrasto con quella che era l’interpretazione degli altri attori. Alcuni di questi infatti erano dei veri ex detenuti che hanno quindi portato sul set quello che è stato il loro reale vissuto.

Molto importante è chiarire che Ariaferma non è ispirato ad una storia vera . Ma all’interno della pellicola è comunque narrato un particolare episodio per il quale il regista si è ispirato alla realtà. Stiamo parlando dell’episodio di caccia ispirato ad una storia che è stata raccontata al regista da Lucia Castellano ovvero avvocato e direttrice di carceri.


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