The First Slam Dunk: il film tratto dall’anime che ha segnato una generazione di cestisti

Era il lontano 2000. Sulla rete MTV si era instaurato una sorta di format in cui venivano mandati in onda alcuni tra i più bei anime mai realizzati. Al tempo erano ancora chiamati “cartoni animati” dai più, a sottolineare un’epoca in cui si faceva più attenzione al contenuto che alla forma. Ad ogni modo, uno di questi anime era Slam Dunk.

Tratto dal manga spokon del talentuoso Takehiko Inoue, Slam Dunk era la risposta a tutti gli appasionati di basket che cercavano un corrispettivo a Holly e Benji e Mila e Shiro, anime trasmessi su Italia 1 nel primo pomeriggio che trattavano corrispettivamente di calcio e pallavolo. Ma anche i non appassionati di basket trovarono subito un motivo per amare questo sport: Hanamichi Sakuragi. Il personaggio principale dell’anime è una matricola del liceo Shohoku che non sa minimamente cosa sia il basket. A causa di una ragazza, Haruko, che si scoprirà poi essere la sorella del capitano della squadra, entra a far parte della squadra di basket del liceo. Lì incontrerò tutti gli altri personaggi della storia, splendidamente caratterizzati in ogni dettaglio, con i quali inizierà il viaggio verso il campionato nazionale.

Impossibile riassumere in poche righe la storia di questo splendido anime ma, soprattutto, ancora più difficile spiegare a parole le incredibili emozioni che è riuscito a far provare a migliaia di ragazzi in tutta Italia, appassionati e non di basket. Chi vi scrive ha iniziato proprio grazie a questo appuntamento serale su MTV la scoperta di questo splendido sport ed è stato incredibile provare poi le stesse sensazioni dei personaggi dell’anime in un campo di gioco. Ad oggi ho concluso la mia carriera di giocatore e sono diventato un allenatore, proprio come il signor Anzai. Ma basta con i ricordi parliamo del film.

The First Slam Dunk è il primo film mai realizzato tratto dal manga di Inoue. Realizzato dalla Toei Animation e Dandelion Animation Studio, in particolare dal genio creativo del character design Yasuyuki Ebara, il film è diventato da subito uno dei film di animazione giapponese più belli di sempre. Alcuni appassionati dell’anime, me compreso, avevano dei dubbi sulla grafica utilizzata che era possibile vedere nel trailer di presentazione (video in calce). Vi assicuro che tutti i dubbi sono svaniti sin dalla prima scena.

I personaggi disegnati a mano sul grande schermo prendono vita mentre i colori ricreano gli splendidi chiaroscuri utilizzati nel manga e non visti nella serie animata trasmessa su MTV. Le animazioni fluide ma allo stesso tempo caretterizzate dai tempi di un manga ricreano la splendida atmosfera dell’ultima partita del campionato nazionale dello Shohoku. L’anime trasmesso in Italia si fermava alla partenza di questo campionato nazionale, conquistato col sudore all’ultimo secondo di una partita memorabile. Il film inizia invece con l’ultima partita dello stesso campionato nazionale, contro la squadra del Sannoh. Il personaggio principale di questa storia non è Hanamichi Sakuragi ma bensì Ryota Miyagi, playmaker attaccabrighe della squadra. La toccante storia della morte del fratello ben si mescola con la freneticità della partita, in un altalena di emozioni che si vorrebbe non aver fine.

Per tutti i fan di Slam Dunk che sono riusciti a recuperare questo film al cinema è stata un’esperienza indimenticabile, una degna conclusione di uno degli anime che più hanno segnato la generazione degli anni ’90.


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