Un uomo ordinario, qual è la storia vera dietro il film?

2 Settembre 2023 Off Di Alessia D'Anna
Un uomo ordinario, qual è la storia vera dietro il film?

Il film “Un uomo ordinario,” diretto da Brad Silberling, è un thriller che si basa sugli eventi spietati delle operazioni di pulizia etnica durante la guerra dei Balcani negli anni ’90. La trama ruota attorno a un immaginario criminale di guerra jugoslavo conosciuto come “il Generale,” il quale si nasconde in un appartamento fatiscente per sfuggire alla giustizia internazionale. Il suo unico contatto con il mondo esterno è una giovane cameriera.

Trama e finale di Un uomo ordinario

Il film, girato nel 2019, segue le vicende del “Generale,” l’ultimo criminale di guerra serbo rimasto impunito dopo i genocidi avvenuti nell’ex Jugoslavia. Nonostante le pressioni internazionali per catturarlo, il suo paese finge di non avere informazioni su di lui. Un gruppo di lealisti lo protegge, garantendo la sua sicurezza mentre vive in una città dove tutti conoscono il suo segreto.

Il “Generale” sviluppa un rapporto intenso con la sua cameriera, Tanja, esprimendo la solitudine che prova a causa della sua vita da fuggiasco. Inizialmente, la tratta in modo rude, ma successivamente instaura un legame sempre più intimo con lei, facendola diventare il suo unico contatto con il mondo esterno. Alla fine, scopre che Tanja è stata assunta per proteggerlo. Riluttantemente, la accompagna al cimitero nel suo villaggio natale, dove viene uccisa dall’autista che li aspettava. Il film si conclude con il “Generale” nell’appartamento in città, apparentemente sconfortato e in attesa del suo arresto.

Quale storia vera ispira la pellicola?

Nonostante il film Un uomo ordinario sia ispirato a eventi reali delle guerre balcaniche, la storia e i personaggi sono di pura finzione. Tuttavia, il personaggio del “Generale” è basato sulla figura di Ratko Mladic, un criminale di guerra jugoslavo che è rimasto latitante per 16 anni prima di essere condannato all’ergastolo per le atrocità commesse durante la guerra in Bosnia. Arrestato in Serbia nel 2011 è stato condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità dal Tribunale internazionale dell’Aja sull’ex Jugoslavia.


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