Tocca alla attrice comica Emanuela Fanelli ad aprire e chiudere la 82 esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Un ruolo davvero importante e di prestigio per l’attrice. Ma cosa faceva prima di diventare famosa?
Prima di calcare i tappeti rossi, Emanuela Fanelli trascorreva le sue giornate tra lavoretti manuali, fiabe e merendine. Romana, classe 1986, ha fatto per dieci anni la maestra d’asilo, mestiere che ha sempre raccontato con affetto, pur non essendo la sua vera vocazione. “Con i bambini non puoi fingere – ha detto in un’intervista – devi essere sincera. Ed è qualcosa che mi porto dietro anche sul palco e sul set.”
La sua carriera artistica non è iniziata subito: ha lavorato anche in un call center, esperienza che lei stessa ha definito faticosa e alienante. Poi, quasi per caso, ha frequentato un laboratorio teatrale e da lì tutto è cambiato. Una agente le propose un provino e in poco tempo si ritrovò a recitare in piccoli ruoli. La svolta è arrivata con la televisione e soprattutto con “Una pezza di Lundini”, programma cult di Rai 2 dove il suo stile surreale, ironico e apparentemente svagato ha conquistato un pubblico giovane e affezionato.
Fanelli però non è solo comica. La sua forza è proprio la capacità di alternare leggerezza e intensità. Lo dimostrano i ruoli che le hanno fatto vincere due David di Donatello come Miglior attrice non protagonista, nel 2023 con Siccità di Paolo Virzì e nel 2024 con C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Due interpretazioni diversissime, entrambe intense, che hanno consacrato il suo talento.
Nonostante il successo, Emanuela mantiene un approccio semplice, quasi schivo. Non ama definirsi “madrina”, preferisce il termine “conduttrice”, della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La sua ironia non è mai banale: osserva i dettagli del quotidiano e li restituisce con uno sguardo capace di far sorridere e riflettere. In questo ricorda la tradizione della migliore comicità italiana, quella che non si accontenta della battuta facile ma cerca la verità nascosta dietro le apparenze.
La storia di Emanuela Fanelli incuriosisce perché dimostra che non esiste un’età giusta per cambiare vita. A 35 anni, ha lasciato la sicurezza di un lavoro stabile per inseguire il sogno della recitazione. Oggi, il suo percorso con premi e applausi continua a sorprendere. Forse è proprio questo il suo segreto: rimanere autentica, anche quando il mondo intorno diventa un palcoscenico.
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