Il Padrino Parte III: il restauro e rimontaggio dopo 30 anni dalla realizzazione del film che concluse la trilogia storica

5 Dicembre 2020 Off Di Annarita Faggioni
Il Padrino Parte III: il restauro e rimontaggio dopo 30 anni dalla realizzazione del film che concluse la trilogia storica

Il Padrino Parte III: Francis Ford Coppola si riscatta con il rimontaggio di questa pellicola, datata 1990.

Ecco quali sono le novità di questo rimontaggio e cosa causò i problemi del film negli anni Novanta.

Il Padrino Parte III cambia nome

Il Padrino Parte III non si chiamerà più così nella versione restaurata. Francis Ford Coppola ha dato un nuovo nome al tutto, per dare il segno del cambio di passo tra una pellicola e l’altra.

Si chiamerà: Il padrino Coda – La morte di Michael Corleone. Per via della pandemia, il film uscirà solo in Blu Ray a partire dal 10 dicembre 2020.

La casa cinematografica è la Universal Pictures Home Entertaiment. Coppola ha dichiarato anche che l’idea di uccidere Michael nel film era stato dell’autore dei libri de Il Padrino, Mario Puzo.

L’ idea di La morte di Michael Corleone è stata di Mario: guardando un film con quel titolo non ti aspetti che invece il protagonista non morirà

Francis Ford Coppola

In questo film, i temi sono rimasti gli stessi. Michael cercherà di uscire dalla mafia per non dare ai figli la vita che lui ha fatto.

Parlando con l’arcivescovo, però, Michael si accorge che quello che ha fatto non si può cancellare. Il sangue versato non torna indietro e così come il dolore che ha seminato anche sui suoi famigliari lungo la strada.

Il film doveva uscire a Natale di quell’anno. Per questo, Coppola si dichiara oggi pentito di non aver preso più tempo per dare splendore alla pellicola.

Questa nuova versione, secondo Coppola, renderebbe giustizia ad Annabella Sciorra. All’epoca, presa dall’Accademia, portò con sé numerose polemiche perché si pensò che non fosse adatta al ruolo.

Ritornerà con il film anche il caso dell’assassinio di Papa Luciani. Coppola ha dichiarato di adorare Papa Francesco e che i soldi non fanno il livello di una persona.

La pandemia ha insegnato, secondo lui, che solidarietà, libertà e giustizia valgono molto di più.

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