Strappare lungo i bordi 2, le parole di Zerocalcare sul possibile sequel della serie

3 Dicembre 2021 Off Di NonSolo.Tv
Strappare lungo i bordi 2, le parole di Zerocalcare sul possibile sequel della serie

E’ stata una delle serie dell’anno di Netflix, assieme a Squid Game.

Sebbene non planetario, il suo successo ha – per noi italiani – un valore se possibile maggiore perché parliamo di un prodotto assolutamente made in Italy (o made in Rome, meglio dire): parliamo di ‘Strappare lungo i bordi’, serie animata disegnata da Zerocalcare.

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In molti si sono chiesti, tra una polemica e l’altra sul fatto che la serie non fosse comprensibile per i non romani (una polemica decisamente pretestuosa), se ci sarà una seconda stagione della serie.

Ed è stato proprio Zerocalcare (al secolo Michele Rech) a rispondere, in un’intervista a ‘Il Messaggero’.

Queste le sue parole in merito.

Ma partiamo prima dalla polemica sul romanesco / romanaccio:

“La serie la si può criticare per mille motivi: può essere brutta, può essere che la mia recitazione sia inadeguata. Ma la questione del romanesco è ridicola, non vale nemmeno la pena discuterla. Chiunque sia capace di andare a fare la spesa da solo è in grado di capire Strappare lungo i bordi. Le altre persone o sono in malafede, o hanno bisogno di un pretesto per andare sui giornali”.

Quindi, sulla questione cardine della seconda eventuale stagione, ZC è parso abbondantemente possibilista:

“Da quando è uscita la serie la mia vita è diventata cosi invivibile che o trovo una centratura, oppure non mi va di stare ingolfato in mezzo alle polemiche. Non c’è niente al mondo che mi costringa a farlo. Sta a me. Ma se trovo un modo di sopravvivere, la faccio“.

Ma se non si hanno date esatte, i fan dell’artista capitolino possono tirare un sospiro di sollievo: nella prima metà dell’anno uscirà un suo nuovo fumetto.

Queste le parole:

“Da quando è uscita la serie la mia vita è diventata cosi invivibile che o trovo una centratura, oppure non mi va di stare ingolfato in mezzo alle polemiche. Non c’è niente al mondo che mi costringa a farlo. Sta a me. Ma se trovo un modo di sopravvivere, la faccio».